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Palazzo Nicosia San Giaime e Pozzo
I feudi della Baronia erano siti nel territorio delle Madonie e facevano parte del Principato di Gangi. Antonio Nicosia li acquistò il 19 febbraio 1580 dal marchese di Geraci (e principe di Gangi) Giovanni Ventimiglia, ne chiese ed ottenne, per il figlio Giovanni Calogero, l’infeudazione nell’anno 1582. La titolarità (con investitura quindi originaria) della Baronia rimase in seno alla famiglia Nicosia dal 1582 fino all’abolizione della feudalità.
Con D. M. del 4 maggio 1900 Vincenzo Nicosia (di Giuseppe, di Vincenzo) ottenne riconoscimento dei titoli di barone di San Giaime e Pozzo (e barone di Ficilino e Monserrato); a lui segui nella titolarità nobiliare il figlio Ferdinando che, non avendo figli, alla sua morte (1917), lasciò l’eredità alla famiglia La Motta di Salinella.
Uno dei palazzi baronali della famiglia Nicosia, edificato in Largo Elena ed ereditato dai La Motta, fu donato alle Suore Canossiane, che lo trasformarono nel loro Istituto; del vecchio palazzo rimane ancora il portale, privo dello stemma baronale scomparso durante i lavori di ricostruzione.
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Palazzo Nicosia San Giaime e Pozzo. I feudi della Baronia erano siti nel territorio delle Madonie e facevano parte del Principato di Gangi. Antonio Nicosia li acquistò il 19 febbraio 1580 dal marchese di Geraci (e principe di Gangi) Giovanni Ventimiglia, ne chiese ed ottenne, per il figlio Giovanni Calogero, l’infeudazione nell’anno 1582. La titolarità (con investitura quindi originaria) della Baronia rimase in seno alla famiglia Nicosia dal 1582 fino all’abolizione della feudalità. Con D. M. del 4 maggio 1900 Vincenzo Nicosia (di Giuseppe, di Vincenzo) ottenne riconoscimento dei titoli di barone di San Giaime e Pozzo (e barone di Ficilino e Monserrato); a lui segui nella titolarità nobiliare il figlio Ferdinando che, non avendo figli, alla sua morte (1917), lasciò l’eredità alla famiglia La Motta di Salinella. Uno dei palazzi baronali della famiglia Nicosia, edificato in Largo Elena ed ereditato dai La Motta, fu donato alle Suore Canossiane, che lo trasformarono nel loro Istituto; del vecchio palazzo rimane ancora il portale, privo dello stemma baronale scomparso durante i lavori di ricostruzione.
Palace Nicosia San Giaime e Pozzo. The fiefs of the Barony were located in the Madonie region and were part of the Principalityof Gangi. Antonio Nicosia purchased them on February 19, 1580, from the Marquis of Geraci (and Prince of Gangi) Giovanni Ventimiglia, and requested and obtained enfeoffment for his son Giovanni Calogero in 1582. Title (and therefore original investiture) of the Barony remained within the Nicosia family from 1582 until the abolition of feudalism. With a Ministerial Decree of May 4, 1900, Vincenzo Nicosia (son of Giuseppe, son of Vincenzo) obtained recognition of the titles of Baron of San Giaime and Pozzo (and Baron of Ficilino and Monserrato); he was succeeded in the noble title by his son Ferdinando, who, having no children, upon his death (1917), left the inheritance to the La Motta family of Salinella. One of the baronial palaces of the Nicosia family, built in Largo Elena and inherited by the La Motta family, was donated to the Canossian Sisters, who transformed it into their Institute. The portal of the old palace still remains, though the baronial coat of arms was missing during the reconstruction works.
Palazzo Nicosia San Giaime e Pozzo. Die Lehen der Baronie befanden sich in der Region Madonie und waren Teil des Fürstentums Gangi. Antonio Nicosia kaufte sie am 19. Februar 1580 vom Markgrafen von Geraci (und Fürsten von Gangi) Giovanni Ventimiglia und beantragte und erhielt 1582 die Belehnung für seinen Sohn Giovanni Calogero. Der Titel (und damit die ursprüngliche Belehnung) der Baronie blieb von 1582 bis zur Abschaffung des Feudalismus im Besitz der Familie Nicosia. Mit einem Ministerialerlass vom 4. Mai 1900 erhielt Vincenzo Nicosia (Sohn von Giuseppe, Sohn von Vincenzo) die Anerkennung der Titel Baron von San Giaime und Pozzo (sowie Baron von Ficilino und Monserrato). Sein Sohn Ferdinando folgte ihm im Adelstitel nach. Da er keine Kinder hatte, vermachte er nach seinem Tod (1917) das Erbe der Familie La Motta aus Salinella. Einer der Baronialpaläste der Familie Nicosia, erbaut am Largo Elena und von der Familie La Motta geerbt, wurde den Canossianerinnen geschenkt, die ihn in ihr Institut umwandelten. Das Portal des alten Palastes ist noch erhalten, das Baronialwappen ging jedoch bei den Umbauarbeiten verloren.
Palais Nicosia San Giaime e Pozzo. Les fiefs de la baronnie étaient situés dans la région des Madonie et faisaient partie de la principauté de Gangi. Antonio Nicosia les acheta le 19 février 1580 au marquis de Geraci (et prince de Gangi) Giovanni Ventimiglia, et demanda et obtint l’inféodation pour son fils Giovanni Calogero en 1582. Le titre (et donc l’investiture originelle) de la baronnie resta dans la famille Nicosia de 1582 jusqu’à l’abolition du féodalisme. Par décret ministériel du 4 mai 1900, Vincenzo Nicosia (fils de Giuseppe, fils de Vincenzo) obtint la reconnaissance des titres de baron de San Giaime et Pozzo (et de baron de Ficilino et Monserrato) ; Son fils Ferdinando lui succéda dans la noblesse. À sa mort (1917), sans descendance, il légua l’héritage à la famille La Motta de Salinella. L’un des palais baronnials de la famille Nicosia, construit à Largo Elena et hérité par la famille La Motta, fut donné aux Sœurs Canossiennes, qui le transformèrent en Institut. Le portail de l’ancien palais subsiste encore, bien que les armoiries baronniales aient disparu lors des travaux de reconstruction.
Edificio Nicosia san Giaime e Pozzo. Los feudos de la Baronía se ubicaban en la región de Madonie y formaban parte del Principado de Gangi. Antonio Nicosia los adquirió el 19 de febrero de 1580 al marqués de Geraci (y príncipe de Gangi) Giovanni Ventimiglia, y solicitó y obtuvo la investidura para su hijo Giovanni Calogero en 1582. El título (y, por lo tanto, la investidura original) de la Baronía permaneció en la familia Nicosia desde 1582 hasta la abolición del feudalismo. Por decreto ministerial del 4 de mayo de 1900, Vincenzo Nicosia (hijo de Giuseppe, hijo de Vincenzo) obtuvo el reconocimiento de los títulos de Barón de San Giaime y Pozzo (y Barón de Ficilino y Monserrato). Le sucedió en el título nobiliario su hijo Ferdinando, quien, al no tener descendencia, a su muerte (1917), dejó la herencia a la familia La Motta de Salinella. Uno de los palacios señoriales de la familia Nicosia, construido en Largo Elena y heredado por la familia La Motta, fue donado a las Hermanas Canosianas, quienes lo transformaron en su Instituto. El portal del antiguo palacio aún se conserva, aunque el escudo de armas baronial desapareció durante las obras de reconstrucción.
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