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Piazza Garibaldi
Piazza Garibaldi è un gioiello di razionalità e euritmia settecentesca. Le fanno da quinte sceniche alcuni palazzi baronali, l’imponente Cattedrale di S. Nicola e il maestoso Palazzo di Città, che sono i simboli e l’espressione del potere religioso e politico che ha governato la vita sociale, religiosa e amministrativa di Nicosia.

Ai due lati è fiancheggiata dai portici di S. Nicola ( già esistenti fin dal ‘400 e poi sostituiti da quelli attuali, opera degli scultori palermitani Andrea Mancino e Gabriele Di Battista) e da quelli del Palazzo La Via.
Negli anni trenta fu asportata la fontana, che fu ricollocata soltanto nel 1997. E così infine Piazza Garibaldi appare nella sua attuale struttura come un armonioso spazio scenografico, cui fanno da sfondo la Cattedrale con la grande Torre medievale ed i portici proto rinascimentali e, da qui in senso orario, palazzo Marrocco col maestoso prospetto neoclassico, Nicosia in stile liberty e con una grande terrazza panoramica, Banco di Sicilia ( informe edificio moderno sorto al posto del distrutto palazzetto barocco del Monte di Pietà), Di Falco in elegante stile neoclassico e La Via ( oggi sede della Domus peregrini). Ed è pur sempre – come scrisse Leonardo Sciascia – una delle più belle piazze della Sicilia.
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Piazza Garibaldi è un gioiello di razionalità e euritmia settecentesca. Le fanno da quinte sceniche alcuni palazzi baronali, l’imponente Cattedrale di S. Nicola e il maestoso Palazzo di Città, che sono i simboli e l’espressione del potere religioso e politico che ha governato la vita sociale, religiosa e amministrativa di Nicosia. La Piazza figura già in un documento del 1305 come “area divi S. Nicolay de Plano” (Piazza di S. Nicola del Piano) e in seguito come “planum S. Nicolay” ( Piano di S. Nicola). Tra fine dicembre 1337 e inizio gennaio 1338 vi si svolse un Parlamento famoso ( descritto dallo storico Fra Michele da Piazza ), presieduto dal re Pietro II da Aragona che condannò per fellonia Francesco Ventimiglia ( signore di Geraci ) e Federico d’ Antiochia, ( signore di Capizzi), rei di tradimento e li condannò a morte. Nel manoscritto Alabiso è indicata come “ Platea major” ( Piazza Maggiore) in contrapposizione a “ Platea minor” di S. Maria. Certamente aveva allora una conformazione diversa, soprattutto degradava dai Portici di S. Nicola verso la parte opposta, come risulta da documenti antichi. Comunque ai due lati era fiancheggiata dai portici di S. Nicola ( già esistenti fin dal ‘400 e poi sostituiti da quelli attuali, opera degli scultori palermitani Andrea Mancino e Gabriele Di Battista) e da quelli del palazzo La Via. Ma nell’ Ottocento fu intrapresa la ristrutturazione della Piazza per adeguarla al nuovo status di Città Vescovile (dal 17 marzo 1817) e di Capoluogo del circondario (dal 1817 ), sede di una delle 4 sottoprefetture o sotto-intendenze di Catania e che comprendeva i comuni di Leonforte, Regalbuto, Troina, Agira, Centuripe, Cerami, Gagliano, Assoro, Sperlinga, Nissoria, Catenanuova, Carcaci. Tra il 1817 e 1825 il principino di Reburdone da Catania (2° sotto-intendente ) vi fece installare la bella fontana neoclassica per cui, nel 1852, ad Alessio Narbone (rielaboratore delle Notizie storiche di Nicosia del barone Giuseppe Beritelli) la descrive come << gran piazza che si spazia davanti al Duomo, con attorno splendide fabbriche, ed in mezzo una vaga fontana>>. Così appare anche in un disegno della monografia Le cento città d’Italia dedicata a Nicosia nel 1894. Ai primi dei ‘900 fu realizzata la strada S.S.117 che comportò l’abbassamento del livello stradale. Per questo alcuni palazzi subirono ristrutturazioni notevoli con la costruzione di corpi avanzati e di nuove facciate allineate ai bordi del quadrilatero della Piazza .(E’ il caso dei palazzi Nicosia, La Via). Quest’ultimo fu totalmente modificato per cui i portici furono distrutti e il nuovo prospetto inglobò anche l’ingresso all’oratorio di S. Filippo Neri di fine ‘700. Negli anni trenta fu asportata la fontana, che fu ricollocata soltanto nel 1997. E così infine Piazza Garibaldi appare nella sua attuale struttura come un armonioso spazio scenografico, cui fanno da sfondo la Cattedrale con la grande Torre medievale ed i portici proto rinascimentali e, da qui in senso orario, palazzo Marrocco col maestoso prospetto neoclassico, Nicosia in stile liberty e con una grande terrazza panoramica, Banco di Sicilia ( informe edificio moderno sorto al posto del distrutto palazzetto barocco del Monte di Pietà), Di Falco in elegante stile neoclassico e La Via ( oggi sede della Domus peregrini). Ed è pur sempre – come scrisse Leonardo Sciascia – una delle più belle piazze della Sicilia.
Bibliografia: Giuseppe Beritelli – Alessio Narbone , Notizie storiche di Nicosia, Palermo 1852 Salvatore Gioco, Nicosia diocesi Catania 1972 Nino Contino, Nicosia. Guida storico turistica, Papiro ed. 1990, e ricerche personali.
Piazza Garibaldi is a jewel of eighteenth-century rationality and eurythmy. Some baronial palaces, the imposing Cathedral of St. Nicholas and the majestic Palazzo di Città, which are the symbols and the expression of the religious and political power that governed the social, religious and administrative life of Nicosia, form the stage backdrop. The Piazza already appears in a document dated 1305 as “area star S. Nicolay de Plano” (Piazza di S. Nicola del Piano) and later as “planum S. Nicolay” (Piano di S. Nicola). Between the end of December 1337 and the beginning of January 1338 a famous Parliament took place (described by the historian Fra Michele da Piazza), presided over by King Peter II of Aragon who condemned for felony Francesco Ventimiglia (lord of Geraci) and Frederick of Antioch, (lord di Capizzi), guilty of treason and condemned them to death. In the Alabiso manuscript it is referred to as “Platea major” (Piazza Maggiore) as opposed to “Platea minor” of S. Maria. It certainly had a different conformation then, above all it descended from the Porticoes of S. Nicola towards the opposite part, as it results from ancient documents. However on both sides it was flanked by the porticoes of S. Nicola (already existing since the ‘400 and then replaced by the current ones, by the Palermo sculptors Andrea Mancino and Gabriele Di Battista) and by those of the La Via building. But in the nineteenth century the renovation of the Piazza was undertaken to adapt it to the new status of Episcopal City (from 17 March 1817) and of the Capital of the district (from 1817), site of one of the 4 sub-prefectures or sub-intentions of Catania and which included the municipalities of Leonforte, Regalbuto, Troina, Agira, Centuripe, Cerami, Gagliano, Assoro, Sperlinga, Nissoria, Catenanuova, Carcaci. Between 1817 and 1825 the young prince of Reburdone from Catania (2nd under-intendant) had the beautiful neoclassical fountain installed so that, in 1852, Alessio Narbone (reworker of the historical News of Nicosia by Baron Giuseppe Beritelli) described it as < >. Thus also appears in a drawing of the monograph The Hundred Cities of Italy dedicated to Nicosia in 1894. At the beginning of the 1900s the road S.S.117 was built, which led to the lowering of the street level. For this reason, some buildings underwent major renovations with the construction of advanced buildings and new facades aligned at the edges of the Piazza’s quadrilateral (this is the case of the Nicosia palaces, La Via). The latter was totally modified so that the arcades were destroyed and the new elevation also incorporated the entrance to the oratory of S. Filippo Neri at the end of the 18th century. In the thirties the fountain was removed, which was relocated only in 1997. And so finally Piazza Garibaldi appears in its current structure as a harmonious scenic space, which is the background of the Cathedral with the great medieval Tower and the Renaissance porticoes and, from here clockwise, Palazzo Marrocco with its majestic neoclassical façade, Nicosia in liberty style and with a large panoramic terrace, Banco di Sicilia (a shapeless modern building erected in place of the destroyed Baroque palace of Monte di Pietà), Di Falco in elegant neoclassical style and La Via (now home to the Domus peregrini). And it is still – as Leonardo Sciascia wrote – one of the most beautiful squares in Sicily.
Bibliography: Giuseppe Beritelli – Alessio Narbone, Historical news from Nicosia, Palermo 1852 Salvatore Gioco, Nicosia diocese Catania 1972 Nino Contino, Nicosia. Historical tourist guide, Papyrus ed. 1990, and personal research
Die Piazza Garibaldi ist ein Juwel der Rationalität und eurythmischen Harmonie des 18. Jahrhunderts. Sie wird von einigen barocken Palästen, der imposanten Kathedrale St. Nikolaus und dem majestätischen Rathaus eingerahmt, die Symbole und Ausdruck der religiösen und politischen Macht sind, die das soziale, kirchliche und administrative Leben von Nicosia geprägt haben.
Die Piazza wird bereits in einem Dokument aus dem Jahr 1305 als „area divi S. Nicolay de Plano“ (Platz des hl. Nikolaus in der Ebene) und später als „planum S. Nicolay“ (Ebene des hl. Nikolaus) erwähnt. Zwischen Ende Dezember 1337 und Anfang Januar 1338 fand hier ein berühmtes Parlament statt (beschrieben vom Historiker Fra Michele da Piazza), das von König Peter II. von Aragonien geleitet wurde. Es verurteilte Francesco Ventimiglia (Herr von Geraci) und Federico d’Antiochia (Herr von Capizzi) wegen Verrats zum Tode. Im Manuskript Alabiso wird sie als „Platea major“ (Hauptplatz) im Gegensatz zur „Platea minor“ von St. Maria bezeichnet. Damals hatte sie sicherlich eine andere Gestalt, insbesondere fiel sie von den Arkaden St. Nikolaus zur gegenüberliegenden Seite ab, wie aus alten Dokumenten hervorgeht. Auf beiden Seiten wurde sie von den Portiken St. Nikolaus (bereits seit dem 15. Jahrhundert existierend, später durch die heutigen ersetzt, ein Werk der Palermitaner Bildhauer Andrea Mancino und Gabriele Di Battista) und denen des Palazzo La Via gesäumt. Im 19. Jahrhundert wurde die Piazza umgestaltet, um ihrem neuen Status als Bischofsstadt (seit dem 17. März 1817) und als Hauptort des Bezirks (seit 1817) gerecht zu werden, Sitz einer der vier Unterpräfekturen oder Subintendenzen von Catania, zu der die Gemeinden Leonforte, Regalbuto, Troina, Agira, Centuripe, Cerami, Gagliano, Assoro, Sperlinga, Nissoria, Catenanuova und Carcaci gehörten. Zwischen 1817 und 1825 ließ der Prinzip von Reburdone aus Catania (2. Subintendant) den schönen neoklassizistischen Brunnen errichten, den Alessio Narbone (Bearbeiter der Notizie storiche di Nicosia von Baron Giuseppe Beritelli) 1852 als „großen Platz, der sich vor dem Dom erstreckt, umgeben von prächtigen Gebäuden und mit einem anmutigen Brunnen in der Mitte“ beschrieb. So erscheint sie auch in einer Zeichnung der Monografie Le cento città d’Italia, die Nicosia 1894 gewidmet wurde.
Anfang des 20. Jahrhunderts wurde die Staatsstraße SS 117 gebaut, was eine Absenkung des Straßenniveaus erforderte. Daher wurden einige Paläste umfassend umgestaltet, mit vorgebauten Strukturen und neuen Fassaden, die an den Rändern des viereckigen Platzes ausgerichtet waren (wie die Paläste Nicosia und La Via). Letzterer wurde vollständig verändert: Die Portiken wurden zerstört, und die neue Fassade integrierte auch den Eingang zum Oratorium St. Philipp Neri aus dem späten 18. Jahrhundert.
In den 1930er Jahren wurde der Brunnen entfernt und erst 1997 wieder aufgestellt. So präsentiert sich die Piazza Garibaldi heute als harmonischer, szenografischer Raum, vor dessen Kulisse die Kathedrale mit ihrem mittelalterlichen Turm und den frührenaissancehaften Portiken steht. Im Uhrzeigersinn folgen der Palazzo Marrocco mit seiner neoklassizistischen Prachtfassade, der Liberty-Stil-Palast Nicosia mit einer großen Panoramaterrasse, die Banco di Sicilia (ein moderner Bau anstelle des zerstörten barocken Monte di Pietà), der elegante neoklassizistische Palazzo Di Falco und schließlich La Via (heute Sitz der Domus peregrini). Und sie bleibt – wie Leonardo Sciascia schrieb – einer der schönsten Plätze Siziliens.
Bibliografie: Giuseppe Beritelli – Alessio Narbone, Notizie storiche di Nicosia, Palermo 1852, Salvatore Gioco, Nicosia diocesi Catania, 1972, Nino Contino, Nicosia. Guida storico turistica, Papiro ed. 1990, Eigene Recherchen.
La Piazza Garibaldi est un joyau de rationalité et d’harmonie eurythmique du XVIIIe siècle. Elle est encadrée par des palais baroques, l’imposante cathédrale Saint-Nicolas et l’imposant palais municipal, symboles du pouvoir religieux et politique qui a gouverné la vie sociale, religieuse et administrative de Nicosia.
La place est mentionnée dès 1305 dans un document comme « area divi S. Nicolay de Plano » (Place Saint-Nicolas du Plaine) et plus tard comme « planum S. Nicolay » (Plaine Saint-Nicolas). Entre fin décembre 1337 et début janvier 1338, un célèbre parlement s’y tint (décrit par l’historien Fra Michele da Piazza), présidé par le roi Pierre II d’Aragon, qui condamna pour trahison Francesco Ventimiglia (seigneur de Geraci) et Federico d’Antiochia (seigneur de Capizzi), les faisant exécuter.
Dans le manuscrit Alabiso, elle est appelée « Platea major » (Grand-Place), par opposition à la « Platea minor » de Sainte-Marie. Sa configuration était alors différente, descendant notamment des arcades de Saint-Nicolas vers le côté opposé, comme en témoignent d’anciens documents. De part et d’autre, elle était bordée par les portiques de Saint-Nicolas (existants depuis le XVe siècle, puis remplacés par ceux d’aujourd’hui, œuvres des sculpteurs palermitains Andrea Mancino et Gabriele Di Battista) et ceux du palais La Via.
Au XIXe siècle, la place fut restructurée pour s’adapter à son nouveau statut de cité épiscopale (depuis le 17 mars 1817) et de chef-lieu de district (depuis 1817), abritant l’une des quatre sous-préfectures de Catane, comprenant les communes de Leonforte, Regalbuto, Troina, Agira, Centuripe, Cerami, Gagliano, Assoro, Sperlinga, Nissoria, Catenanuova et Carcaci.
Entre 1817 et 1825, le petit prince de Reburdone de Catane (2e sous-intendant) y fit installer une belle fontaine néoclassique, décrite en 1852 par Alessio Narbone (éditeur des Notizie storiche di Nicosia du baron Giuseppe Beritelli) comme « une grande place s’étendant devant la cathédrale, entourée de splendides édifices, avec en son centre une élégante fontaine ». Elle apparaît ainsi dans un dessin de la monographie Le cento città d’Italia consacrée à Nicosia en 1894.
Au début du XXe siècle, la construction de la route nationale SS 117 entraîna l’abaissement du niveau de la chaussée. Plusieurs palais furent restructurés, avec des avancées et de nouvelles façades alignées sur les contours de la place (comme les palais Nicosia et La Via). Ce dernier fut entièrement modifié : ses portiques furent détruits, et la nouvelle façade intégra l’entrée de l’oratoire Saint-Philippe Néri (fin XVIIIe siècle).
Dans les années 1930, la fontaine fut démontée pour ne retrouver sa place qu’en 1997. Aujourd’hui, la Piazza Garibaldi se présente comme un espace scénographique harmonieux, dominé par la cathédrale et son clocher médiéval, flanquée de ses portiques proto-Renaissance. En suivant le sens horaire, on trouve le palais Marrocco (façade néoclassique majestueuse), le palais Nicosia (style Liberty avec une grande terrasse panoramique), la Banco di Sicilia (bâtiment moderne à l’emplacement de l’ancien Mont-de-Piété baroque), le palais Di Falco (élégant style néoclassique) et enfin le palais La Via (aujourd’hui Domus Peregrini).
Et elle reste, comme l’écrivit Leonardo Sciascia, « l’une des plus belles places de Sicile ».
Bibliographie : Giuseppe Beritelli – Alessio Narbone, Notizie storiche di Nicosia, Palerme 1852 Salvatore Gioco, Nicosia diocesi Catania, 1972 Nino Contino, Nicosia. Guida storico turistica, Papiro ed. 1990 ,Recherches personnelle
Piazza Garibaldi es una joya de la racionalidad y la mitología del siglo XVIII. Algunos escenarios de barones, la imponente Catedral de San Nicolás y el majestuoso Palazzo di Città, que son los símbolos y la expresión del poder religioso y político que gobernó la vida social, religiosa y administrativa de Nicosia, forman el escenario del escenario. La Piazza ya aparece en un documento fechado en 1305 como “estrella del área S. Nicolay de Plano” (Piazza di S. Nicola del Piano) y más tarde como “planum S. Nicolay” (Piano di S. Nicola). Entre finales de diciembre de 1337 y principios de enero de 1338, se celebró un famoso Parlamento (descrito por el historiador Fra Michele da Piazza), presidido por el rey Pedro II de Aragón, quien condenó a la felonía Francesco Ventimiglia (señor de Geraci) y Federico de Antioquia (señor di Capizzi), culpables de traición y condenados a muerte. En el manuscrito de Alabiso se le conoce como “Platea major” (Piazza Maggiore) en lugar de “Platea minor” de S. Maria. Desde luego, tenía una conformación diferente, sobre todo descendía de los pórticos de S. Nicola hacia la parte opuesta, como resultado de documentos antiguos. Sin embargo, en ambos lados estaba flanqueada por los pórticos de S. Nicola (ya existentes desde los ‘400 y luego reemplazados por los escultores de Palermo, Andrea Mancino y Gabriele Di Battista) y por los del edificio La Vía. Pero en el siglo XIX, la renovación de la Piazza se llevó a cabo para adaptarla al nuevo estatus de Ciudad Episcopal (desde el 17 de marzo de 1817) y de la Capital del distrito (desde 1817), lugar de una de las 4 subprefecturas o subtenciones de Catania y que incluía el municipios de Leonforte, Regalbuto, Troina, Agira, Centuripe, Cerami, Gagliano, Assoro, Sperlinga, Nissoria, Catenanuova, Carcaci. Entre 1817 y 1825, el joven príncipe de Reburdone de Catania (segundo sub-intendente) instaló la hermosa fuente neoclásica para que, en 1852, Alessio Narbone (reelaborador de Noticias históricas de Nicosia por el barón Giuseppe Beritelli) la describiera como < >. Así también aparece en un dibujo de la monografía Las cien ciudades de Italia dedicada a Nicosia en 1894. A principios de la década de 1900, se construyó la carretera S.S.117, que llevó a la bajada del nivel de la calle. Por este motivo, algunos edificios se renovaron de forma importante con la construcción de edificios avanzados y nuevas fachadas alineadas en los bordes del cuadrilátero de la Piazza (este es el caso de los palacios de Nicosia, La Via). Esta última se modificó totalmente, de modo que las arcadas se destruyeron y la nueva elevación también incorporó la entrada al oratorio de S. Filippo Neri a fines del siglo XVIII. En los años treinta se eliminó la fuente, que se reubicó solo en 1997. Y así, finalmente, la Piazza Garibaldi aparece en su estructura actual como un espacio escénico armonioso, que es el fondo de la Catedral con la gran Torre medieval y los pórticos renacentistas y, desde aquí en el sentido de las agujas del reloj, el Palazzo Marrocco con su majestuosa fachada neoclásica, Nicosia en estilo de libertad. y con una gran terraza panorámica, el Banco di Sicilia (un edificio moderno y sin forma, erigido en lugar del destruido palacio barroco del Monte di Pietà), Di Falco en un elegante estilo neoclásico y La Via (ahora sede del Domus peregrini). Y sigue siendo, como escribió Leonardo Sciascia, una de las plazas más bellas de Sicilia. bibliografía Giuseppe Beritelli – Alessio Narbone, Noticias históricas de Nicosia, Palermo 1852 Salvatore Gioco, diócesis de Nicosia Catania 1972 Nino Contino, Nicosia. Guia turistica historica, papiro ed. 1990, y la investigación personal.
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