Italiano
PALAZZO SALOMONE. Palazzo Salomone sorge ai piedi della rupe del SS. Salvatore, imponente e capricciosa altura rocciosa sovrastata dalla omonima Chiesa romanica esistente fin dal 1204. E’ un vasto edificio, che si estende per lungo tratto della Salita Salomone, di cui segue l’altimetria e l’andamento lievemente curvilineo (Contino:2,42). Non se ne conosce la data di costruzione ma l’impianto originario sembra essere di fine ‘500/inizi ‘600. La sua immagine, infatti, sembra emergere in un pannello del Coro ligneo della Cattedrale scolpito da Giovanbattista e Stefano Li Volsi nel 1622. In questo “panorama” della Nicosia del 1622, tra la chiesa di San Nicola e l’altura del Salvatore sovrastata dalla chiesa, spicca un edificio nobiliare ricco di una balconata artisticamente intagliata, tanto simile all’attuale prospetto orientale di palazzo Salomone. L’imponente edificio sembra essere composto di più corpi aggiunti o ricostruiti o ristrutturati nel corso dei secoli. Si eleva per tre piani: il I° con varie porte e il portale principale al civico 34; il II° arricchito di numerosi balconi panciuti di stile seicentesco; il III° di semplici balconi lineari. Il carattere di palazzo nobiliare spicca nel corpo centrale, con il portale ed il balcone principale riccamente intagliati e scolpiti. E’ di stile prevalentemente settecentesco, come indica la data “1751” incisa sotto uno dei due stemmi, esattamente quello più in alto collocato sopra il balcone principale. Questa data potrebbe indicare una ristrutturazione radicale del prospetto attuata dal barone Rainaldo (secondo barone di Salinella), che si investì del titolo il 20 Gennaio 1750 (San Martino De Spuches: 383). Un altro stemma è posto sopra lo stesso portale, senza alcuna data. Il portale ed il balcone principale sono artisticamente intagliati e decorati: il portale, sormontato da uno stemma, a tronchi di piramide sormontati da rosoncini, alternati con pietre lisce; il balcone con la stessa decorazione e un architrave con volute e fregi, sormontato dallo stemma più antico con la data “1751”. Il potale d’ingresso immette sotto una volta a botte che conduce ad un cortile interno, dove si aprono gli accessi al palazzo. A sinistra, il piccolo portale d’ingresso al palazzo sormontato anche questo dallo stemma nobiliare; a destra le “scuderie” dove sono custodite 8 carrozze, alcune dei Salomone, altre dei Di Falco: -un landau con i vetri fiumèes e lo stemma dei Di Falco filettato in oro: carrozza di galà di fine ‘700/inizio ‘800; -un altro landau con la sigla GS: carrozza di galà a due cavalli; -una milordina: carrozza di rappresentanza, versione privata della Vittoria a un cavallo; – due calessi: carrozze da passeggio per la campagna e la città, a un cavallo; -un pocker: una carrozza elegante vis-à-vis per spostamenti; -un faith: carrozza da passeggio per spostamenti giornalieri (guasta). Salendo si raggiunge il I° piano. Qui si susseguono: – la “sala degli stemmi” con gli emblemi nobiliari dei Salomone e delle famiglie imparentate (La Via, Di Falco) affrescati nel soffitto; – lo studio ancora arredato con tavolo da lavoro, lampadario in ferro battuto e armadi; – la biblioteca che contiene circa 3.500 volumi, tra cui alcune opere rare (un libro di madrigali di Pietro Vinci) e alcuni manoscritti sulla storia di Nicosia. Tra questi la storia del canonico Bartolomeo Provenzale, (trascritta dal barone-sindaco Giuseppe da un originale forse andato disperso) e un altro manoscritto miniato sulla Storia genealogica della famiglia La Via, opera del barone Giuseppe La Via di Santa Agrippina. Salomone di Nicosia: cenni storici e araldici La famiglia Salomone (o Salamone) è una delle più antiche e prestigiose di Nicosia. Compare, infatti, nella storia nicosiana a metà del ‘300 e già in ruoli importanti. Ben 3 Salomone figurano tra i firmatari della Battagliola, trattato di pace firmato nel 1340 tra i due quartieri “rivali” di Santa Maria e San Nicola: Philadelphius de Salamone per Santa Maria, Rogerius e Johanes de Salamone per il quartiere basso di San Nicola (La Via: 26-28). Non solo. Nel 1348, nell’attestazione pubblica a favore di fra Giacomo di Nicosia ( priore della chiesa di S. Michele), eletto abate del convento benedettino di Agira, figurano Raynaldus de Salomone, Johanne de Salomone giurati della terra nonché un Utolis de Salomone arciprete di Nicosia ( Gioco: 564-566). Lo stesso Raynaldus de Salomone, Regius publicus Notarius della terra di Nicosia e di San Fratello, assieme alla moglie Beatrice dona al locale convento di San Benedetto un loro tenimento di terre arborate e vigne, “alla quantità di un ottimo Feudo”, in c/da Farinato (Provenzale). Lì il priore Tommaso Massellino fece edificare un cenobio con annessa Chiesa sotto il titolo di S. Maria del Soccorso (Pirro II:1280), di cui restano i ruderi della chiesa e del convento in c/da fiume Salso, conosciuti tuttora con la denominazione popolare di “Diavulazzu”. Sempre lo stesso Raynaldus Salomone redige, nel 1399, in qualità di notaro, le Consuetudini fra Nicosia e Mistretta sull’uso dei pascoli e dei boschi confinanti, firmato dai giurati (cioè amministratori o assessori) delle due comunità. In quest’atto figurano anche Nicolaus e johanes de Salomone, probabilmente parenti o consanguinei (Barbato: 93-96). Altri membri della famiglia Salomone ricoprono varie cariche pubbliche come giudici o giurati per il quartiere sottano di San Nicola durante il ‘400 ed il ‘500. Lo attestano i documenti raccolti nel Liber Gratiarum civitatis Nicoxiae, custodito nella locale Biblioteca e pubblicati da Angelo Barbato nel 1919. Tuttavia, nonostante il ruolo prestigioso e le numerose e ripetute cariche pubbliche ricoperte nel tempo da vari componenti dei Salomone, questa famiglia non sembra avere finora alcun titolo nobiliare. Pare tuttavia che uno “stemma primitivo” dei Salomone compaia tra gli emblemi nobiliari (scolpiti vicino all’orologio della torre) delle cinque casate che contribuirono a “perfetionare quest’opera tanto famosa” qual’ era l’altissima Torre civica (Provenzale), già divenuta campanile della chiesa di S. Nicola, ingrandita ed abbellita durante il ‘300 e ‘400. La stessa insegna araldica, poco leggibile perché molto deteriorata, pare che sia dipinta nella XIII campata del Soffitto ligneo dipinto assieme a quelle dei Marchisio, dei Sabia e degli Aragona di Sicilia (De Francisco: 6). Anche nel ‘500 i Salomone si distinsero in alcuni avvenimenti. Un Francesco Salomone sembra essere stato uno dei 13 cavalieri italiani della famosa disfida di Barletta del 1503, narrata da Francesco Guicciardini nella sua storia d’Italia e da Cesare D’ Azzeglio nel romanzo Ettore Fieramosca; mentre Lorenzo, assieme ad altri rappresentanti accolse a Nicosia l’imperatore Carlo V il 16 Ottobre 1535. Oltre che giuristi e notai, i Salomone si dedicarono alla cultura ed alle arti, come dimostra la ricca Biblioteca privata custodita tuttora nel palazzo. Nel XVIII secolo, infatti, troviamo un Giuseppe Salomone poeta e medico (Beritelli – Narbone: 316); mentre, fine ‘800, Giuseppe e Guglielmo Salomone, assieme all’Ufficiale sanitario Arturo Beniamino Leone, scrissero la Bella monografia Nicosia inserita “le cento città d’ Italia”, supplemento mensile illustrato “del Secolo” di Milano (Leone). Nel ‘700 i Salomone acquisiscono finalmente un titolo nobiliare. Infatti un Michele Salomone sposò Grazia Pasquale, ereditiera di mezzo feudo di Salinella, posto nel territorio di Petralia Soprana, e il figlio Felice Salomone fu investito dell’intero feudo 1732, per metà come figlio primogenito di Michele Salomone e Grazia Pasquale suoi genitori, per l’altra metà per averla acquistato da Giovanni La Valle. Questi fu dunque il primo dei Salomone ad acquisire il titolo di Barone di Salinella, che trasmise ai suoi discendenti fino al 1879 (San Martino De Spuches: 383-384). In seguito Rainaldo Salomone (Nicosia 1785-1823) sposò Serafina Alessi (degli Alessi del quartiere S. Nicola) e divenne barone di Montegrosso, feudo ubicato nel territorio di Villadoro. Ultimo della famiglia investito di questi titoli fu Michele Salomone, 1° Sindaco di Nicosia dopo l’Unità d’Italia. Alla sua morte (1879) lasciò i suoi titoli e beni alle figlie della sorella Giovanna, che aveva sposato Giuseppe Speciale, barone di Vaccarizzo e Mallia: a Maria Viola Salomone – Speciale, moglie di Gaetano La Motta, il feudo di Salinella; a Serafina Salomone – Speciale, sposata con Graziano Cirino, il feudo di Montegrosso (San Martino De Spuches:383). In tal modo, “maritali nomine”, questi La Motta divennero baroni di Salinella e i Cirino baroni di Montegrosso (San Martino De Spuches). Con Michele si estinse il ramo principale dei Salomone, la cui discendenza proseguì con il ramo cadetto, esattamente con Gregorio che nell’ ‘800 aveva sposato Antonina La Via baronessa di Santa Agrippina, di cui ereditarono il titolo e alcuni beni. Tra questi la villa di S. Agrippina (di cui restano i ruderi) e l’archivio di famiglia. Successivamente un Guglielmo sposò Anna Di Falco. Con questo matrimonio i Salomone acquisirono i beni di questa nobile famiglia nicosiana, tra cui la villa del Canalotto e alcune carrozze, tuttora conservate nelle “scuderie” del palazzo. Da questa unione discendono anche Giuseppe, che fu l’ultimo barone sindaco di Nicosia (1952-1956), che ordinò la Biblioteca e trascrisse alcuni manoscritti antichi per conservarne copia nella sua biblioteca. Gli stemmi dei Salomoni di Nicosia Lo Stemma sovrastante il portale di palazzo Salomone è leggermente diverso. Infatti rappresenta una croce d’oro in campo rosso, accantonato nel 1° cantone [riquadro] dalla stella di Davide o gruppo di Salomone, nel 2° da una mezza ala, nel 3° da una stella a 8 punte, nel 4° da tre bande d’oro moventi da un palo; e sovrastato dalla corona di barone. Questo blasone corrisponde a quello dipinto sul soffitto della “sala degli stemmi” al I° piano. Bibliografia Barbato Angelo Per la storia di Nicosia nel Medio Evo. Documenti inediti (1267- 1454), Nicosia 1919. Beritelli e La Via Giuseppe, Narbone Alessio Notizie storiche di Nicosia, Palermo 1852,rist. anast. Forni 1937. Contino Nino Nicosia. Guida storico-turistica, Enna 1990. Gioco Salvatore Nicosia diocesi, catania 1972. Longo Giorgio Palazzo Salomone a Nicosia, in <<kalòs>>, anno 20 n°3 – Luglio – Settembre 2008, Palermo Palizzolo Gravina Vincenzo Il Blasone in Sicilia. Raccolta araldica con dizionario delle famiglie nobili siciliane, ed.anastatica Clio, brancato editore, 2000 Pirro Rocco Sicilia sacra. Disquisitionibus et notitiis illustrata, Palermo 1738, tomo II. Provenzale Bartolomeo Nicosia città di Sicilia antica, Nuova sacra e nobile, manoscritto 1695, biblioteca palazzo Salomone Nicosia, libro III. San Martino De Spuches Francesco La storia dei feudi e dei titoli nobiliari di Sicilia dalla loro origine ai nostri giorni, Palermo 1925 Nino Contino</kalòs>
English
PALAZZO SALOMONE. Palazzo Salomone rises at the foot of the cliff of the SS. Salvatore, an imposing and capricious rocky hill dominated by the homonymous Romanesque Church existing since 1204. It is a vast building, which extends for a long stretch of the Salomone Salita, of which the altimetry and the slightly curvilinear trend follows (Contino: 2.42). We do not know the date of construction but the original plant seems to be from the end of the ‘500 / early’ 600 His image, in fact, seems to emerge in a panel of the wooden choir of the Cathedral sculpted by Giovanbattista and Stefano Li Volsi in 1622. In this “panorama” of the Nicosia of 1622, between the church of San Nicola and the height of the Savior surmounted by church, stands a noble building rich in an artistically carved balcony, so similar to the current eastern facade of Palazzo Salomone. The imposing building seems to be composed of more bodies added or rebuilt or renovated over the centuries. It rises on three floors: the I ° with various doors and the main portal at number 34; the second enriched with numerous seventeenth-century-style bulging balconies; the III ° of simple linear balconies. The character of a noble palace stands out in the central body, with the portal and the main balcony richly carved and sculpted. It is of a predominantly eighteenth-century style, as indicated by the date “1751” engraved under one of the two crests, exactly the one higher up above the main balcony. This date could indicate a radical restructuring of the prospectus carried out by Baron Rainaldo (second baron of Salinella), who was invested with the title on January 20, 1750 (San Martino De Spuches: 383). Another coat of arms is placed on the same portal, without any date. The portal and the main balcony are artistically carved and decorated: the portal, surmounted by a coat of arms, with pyramid trunks surmounted by small roses, alternated with smooth stones; the balcony with the same decoration and an architrave with volutes and friezes, surmounted by the oldest coat of arms with the date “1751”. The entrance hall leads under a barrel vault that leads to an inner courtyard, where the entrances to the building open. On the left, the small entrance portal to the building surmounted also by the noble coat of arms; on the right the “stables” where 8 carriages are kept, some of the Salomone, others of the Di Falco: -a landau with fiumèes glasses and the crest of the Di Falco threaded in gold: gala carriage at the end of ‘700 / beginning of’ 800; – another landau with the initials GS: gala carriage with two horses; – a milordina: representation car, private version of the Victory to a horse; – two buggies: carriages for the countryside and the city, for a horse; – a pocker: an elegant vis-à-vis carriage for traveling; -a faith: walking carriage for daily movements (faulty). Going up you reach the first floor. Here they follow one another: – the “hall of coats of arms” with the noble emblems of the Salomones and related families (La Via, Di Falco) frescoed in the ceiling; – the study still furnished with a work table, wrought-iron chandelier and cabinets; – the library containing about 3,500 volumes, including some rare works (a book of madrigals by Pietro Vinci) and some manuscripts on the history of Nicosia. These include the story of the canon Bartolomeo Provenzale, (transcribed by the baron-mayor Giuseppe from an original perhaps gone missing) and another illuminated manuscript on the genealogical history of the La Via family, work of the baron Giuseppe La Via di Santa Agrippina. Solomon of Nicosia: historical and heraldic outlines The Salomone (or Salamone) family is one of the oldest and most prestigious in Nicosia. In fact, it appears in Nicosian history in the middle of the ‘300 and already in important roles. Ben 3 Salomone are among the signatories of the Battagliola, a peace treaty signed in 1340 between the two “rival” quarters of Santa Maria and San Nicola: Philadelphius de Salamone for Santa Maria, Rogerius and Johanes de Salamone for the lower district of San Nicola ( The Way: 26-28). Not only. In 1348, in the public attestation in favor of Fra Giacomo of Nicosia (prior of the church of St. Michael), elected abbot of the Benedictine convent of Agira, Raynaldus de Salomone, Johanne de Salomone, jurors of the land and a Utolis de Salomone of Nicosia (Game: 564-566). The same Raynaldus de Salomone, Regius publicus Notarius of the land of Nicosia and of San Fratello, together with his wife Beatrice donates to the local convent of San Benedetto a holding of arboreal lands and vineyards, “to the quantity of an excellent feud”, in c / from Farinato (Provençal). There the prior Tommaso Massellino had a cenoby built with an adjoining church under the title of S. Maria del Soccorso (Pirro II: 1280), of which the ruins of the church and of the convent still remain in the river Salso, still known under the name popular of “Diavulazzu”. Always the same Raynaldus Salomone draws up, in 1399, as notary, the Customs between Nicosia and Mistretta on the use of the neighboring pastures and woods, signed by the jurors (ie administrators or assessors) of the two communities. This act also includes Nicolaus and johanes de Salomone, probably relatives or blood relatives (Barbato: 93-96). Other members of the Salomone family hold various public offices as judges or jurors for the suburb of San Nicola during the ‘400 and the’ 500. This is confirmed by the documents collected in the Liber Gratiarum civitatis Nicoxiae, kept in the local library and published by Angelo Barbato in 1919. However, despite the prestigious role and the numerous and repeated public offices covered over time by various components of the Solomon, this family does not seem to have any noble title so far. However, it seems that a “primitive coat of arms” of the Salomones appears among the noble emblems (sculpted near the clock of the tower) of the five houses that contributed to “perfect this famous work” which was the high civic Tower (Provencal), already become bell tower of the church of S. Nicola, enlarged and embellished during the ‘300 and’ 400. The same heraldic sign, not very readable because very deteriorated, seems to be painted in the XIII span of the wooden ceiling painted together with those of the Marchisio, the Sabia and the Aragonese of Sicily (De Francisco: 6). Even in the ‘500 the Solomon distinguished themselves in some events. A Francesco Salomone seems to have been one of the 13 Italian knights of the famous Barletta challenge of 1503, narrated by Francesco Guicciardini in his history of Italy and by Cesare D ’Azzeglio in the novel Ettore Fieramosca; while Lorenzo, together with other representatives welcomed the emperor Charles V on 16 October 1535 in Nicosia. In addition to jurists and notaries, the Salomones dedicated themselves to culture and the arts, as shown by the rich private library still kept in the palace. In the XVIII century, in fact, we find a Giuseppe Salomone poet and doctor (Beritelli – Narbone: 316); while, at the end of the 1800s, Giuseppe and Guglielmo Salomone, together with the health officer Arturo Beniamino Leone, wrote the beautiful monograph Nicosia inserted “the one hundred cities of Italy”, illustrated monthly supplement “del Secolo” of Milan (Leone). In the eighteenth century the Salomones finally acquire a noble title. In fact, Michele Salomone married Grazia Pasquale, heiress of half a feud of Salinella, located in the territory of Petralia Soprana, and his son Felice Salomone was invested with the entire feud 1732, half as the eldest son of Michele Salomone and Grazia Pasquale his parents, for the other half to have it purchased by Giovanni La Valle. He was therefore the first of the Salomones to acquire the title of Baron of Salinella, which he transmitted to his descendants until 1879 (San Martino De Spuches: 383-384). Later Rainaldo Salomone (Nicosia 1785-1823) married Serafina Alessi (of the Alessi of the S. Nicola district) and became baron of Montegrosso, a fiefdom located in the territory of Villadoro. Last of the family invested with these titles was Michele Salomone, 1st Mayor of Nicosia after the Unification of Italy. At his death (1879) he left his titles and assets to the daughters of his sister Giovanna, who had married Giuseppe Speciale, baron of Vaccarizzo and Mallia: to Maria Viola Salomone – Speciale, wife of Gaetano La Motta, the feud of Salinella; to Serafina Salomone – Special, married to Graziano Cirino, the fief of Montegrosso (San Martino De Spuches: 383). In this way, “maritali nomine”, these La Motta became barons of Salinella and the Cirino barons of Montegrosso (San Martino De Spuches). With Michele the main branch of the Solomon family became extinct, whose descendants continued with the cadet branch, exactly with Gregorio who in the 1800s married Antonina La Via baronessa di Santa Agrippina, of which they inherited the title and some assets. These include the villa of S. Agrippina (of which the ruins remain) and the family archive. Subsequently a Guglielmo married Anna Di Falco. With this marriage, the Salomones acquired the property of this noble Nicosian family, including the Villa del Canalotto and some carriages, still preserved in the “stables” of the palace. From this union also descend Giuseppe, who was the last baron mayor of Nicosia (1952-1956), who ordered the Library and transcribed some ancient manuscripts to keep a copy in his library. The coats of arms of the Solomon of Nicosia The coat of arms above the portal of Palazzo Salomone is slightly different. In fact it represents a golden cross on a red field, set aside in the 1st canton [pane] from the star of David or Solomon’s group, in the 2nd by a half wing, in the 3rd by an 8-pointed star, in the 4th by three gold bands moving from a pole; and dominated by the baron’s crown. This coat of arms corresponds to the one painted on the ceiling of the “hall of arms” on the first floor. Bibliography Barbato Angelo For the history of Nicosia in the Middle Ages. Unpublished documents (1267-1454), Nicosia 1919. Beritelli and La Via Giuseppe, Narbone Alessio Historical news of Nicosia, Palermo 1852, rist. anast. Ovens 1937. Contino Nino Nicosia. Historic-tourist guide, Enna 1990. Game Salvatore Nicosia diocese, catania 1972. Longo Giorgio Palazzo Salomone in Nicosia, in << Kalòs >>, year 20 n ° 3 – July – September 2008, Palermo Palizzolo Gravina Vincenzo The Blazon in Sicily. Heraldic collection with dictionary of noble Sicilian families, ed.anastatica Clio, brancato editore, 2000 Pirro Rocco Sacred Sicily. Illustrated disquisitionibus et notitiis, Palermo 1738, volume II. Provencal Bartholomew Nicosia, ancient city of Sicily, New sacred and noble, manuscript 1695, library Palazzo Solomone Nicosia, book III. San Martino De Spuches Francesco The history of the feuds and noble titles of Sicily from their origin to the present day, Palermo 1925 Nino Contino
Deutsch
PALAZZO SALOMONE. Der Palazzo Salomone erhebt sich am Fuße der Klippe der SS. Salvatore, ein imposanter und launischer Felshügel, der seit 1204 von der gleichnamigen romanischen Kirche beherrscht wird. Es ist ein riesiges Gebäude, das sich über einen langen Abschnitt der Salomone Salita erstreckt, dem die Höhenmessung und der leicht krummlinige Trend folgen (Contino: 2,42). Das Errichtungsdatum ist nicht bekannt, aber die ursprüngliche Anlage scheint aus dem Ende der 500er / frühen 600er Jahre zu stammen. Tatsächlich scheint sein Bild in einer Tafel des hölzernen Chores der Kathedrale zu erscheinen, die 1622 von Giovanbattista und Stefano Li Volsi gemeißelt wurde. In diesem “Panorama” des Nikosia von 1622 zwischen der Kirche von San Nicola und der Höhe des Erlösers von Kirche, steht ein edles Gebäude reich an einem kunstvoll geschnitzten Balkon, so ähnlich wie die derzeitige Ostfassade des Palazzo Salomone. Das imposante Gebäude scheint aus mehr Körpern zusammengesetzt zu sein, die im Laufe der Jahrhunderte hinzugefügt oder umgebaut oder renoviert wurden. Es erstreckt sich über drei Stockwerke: das I ° mit verschiedenen Türen und das Hauptportal unter der Nummer 34; die zweite mit zahlreichen prall gefüllten Balkonen im Stil des 17. Jahrhunderts; die III ° von einfachen linearen Balkonen. Das Portal und der Hauptbalkon sind reich geschnitzt und mit Skulpturen versehen. Es ist vorwiegend im Stil des 18. Jahrhunderts gehalten, wie aus dem Datum “1751” hervorgeht, das unter einem der beiden Kämme eingraviert ist, genau das, das sich über dem Hauptbalkon befindet. Dieses Datum könnte auf eine radikale Umstrukturierung des Prospekts durch Baron Rainaldo (zweiter Baron von Salinella) hindeuten, der am 20. Januar 1750 mit dem Titel investiert wurde (San Martino De Spuches: 383). Ein weiteres Wappen befindet sich ohne Datum auf demselben Portal. Das Portal und der Hauptbalkon sind kunstvoll geschnitzt und dekoriert: das Portal, überragt von einem Wappen, mit Pyramidenstämmen, überragt von kleinen Rosen, die sich mit glatten Steinen abwechseln; der balkon mit der gleichen dekoration und ein architrav mit voluten und friesen, überragt vom ältesten wappen mit dem datum “1751”. Die Eingangshalle führt unter ein Tonnengewölbe, das zu einem Innenhof führt, in dem sich die Eingänge zum Gebäude öffnen. Links das kleine Eingangstor zum Gebäude, das auch vom edlen Wappen überragt wird; rechts die “Ställe”, in denen 8 Kutschen aufbewahrt werden, einige der Salomone, andere der Di Falco: -ein landau mit fiumèes gläsern und dem goldgefädelten kamm des di falco: gala wagen ende ‘700 / anfang’ 800; – ein weiteres Landau mit den Initialen GS: Galawagen mit zwei Pferden; – eine Milordina: Repräsentationswagen, Privatversion des Sieges für ein Pferd; – zwei Buggys: Kutschen für Land und Stadt, für ein Pferd; – ein Pocker: ein eleganter Wagen zum Reisen; -a Glaube: Laufwagen für die täglichen Bewegungen (fehlerhaft). Wenn Sie nach oben gehen, gelangen Sie in den ersten Stock. Hier folgen sie einander: – der “Wappensaal” mit den edlen Emblemen der Salomonen und verwandter Familien (La Via, Di Falco) an der Decke; – Das Arbeitszimmer ist noch mit einem Arbeitstisch, einem schmiedeeisernen Kronleuchter und Schränken ausgestattet. – die Bibliothek mit rund 3.500 Bänden, darunter einige seltene Werke (ein Madrigalbuch von Pietro Vinci) und einige Manuskripte zur Geschichte Nikosias. Dazu gehören die Geschichte des Kanons Bartolomeo Provenzale (vom Baron-Bürgermeister Giuseppe aus einem möglicherweise verschwundenen Original transkribiert) und ein weiteres illuminiertes Manuskript über die genealogische Geschichte der Familie La Via, das Werk des Barons Giuseppe La Via di Santa Agrippina. Salomon von Nikosia: historische und heraldische Umrisse Die Familie Salomone (oder Salamone) ist eine der ältesten und angesehensten in Nikosia. Tatsächlich taucht es in der nicosianischen Geschichte Mitte der 300er Jahre auf und spielt bereits eine wichtige Rolle. Ben 3 Salomone gehört zu den Unterzeichnern des Battagliola-Friedensvertrages, der 1340 zwischen den beiden “rivalisierenden” Stadtteilen Santa Maria und San Nicola unterzeichnet wurde: Philadelphius de Salamone für Santa Maria, Rogerius und Johanes de Salamone für den unteren Stadtteil von San Nicola ( Der Weg: 26-28). Nicht nur das. In der öffentlichen Bescheinigung zugunsten von Fra Giacomo von Nikosia (vor der Kirche des Hl. Michael) wurden 1348 der Abt des Benediktinerklosters von Agira, Raynaldus de Salomone, Johanne de Salomone, die Geschworenen des Landes und eine Utolis de Salomone von Agira gewählt Nikosia (Spiel: 564-566). Der gleiche Raynaldus de Salomone, Regius publicus Notarius des Landes Nikosia und San Fratello, stiftet zusammen mit seiner Frau Beatrice dem örtlichen Kloster San Benedetto einen Bestand von Baumbeständen und Weinbergen, “in der Menge einer ausgezeichneten Fehde”, in c / von Farinato (provenzalisch). Dort ließ der Prior Tommaso Massellino unter dem Titel S. Maria del Soccorso (Pirro II: 1280) einen Cenoby mit angrenzender Kirche errichten, von dem die Ruinen der Kirche und des Klosters noch im Fluss Salso liegen, der noch unter dem Namen bekannt ist beliebt von “Diavulazzu”. Immer derselbe Raynaldus Salomone stellt auf1399 als Notar den Zoll zwischen Nikosia und Mistretta über die Nutzung benachbarter Weiden und Wälder, unterzeichnet von den Geschworenen (dh Verwaltern oder Räten) der beiden Gemeinden. Dieser Akt schließt auch Nicolaus und Johannes de Salomone ein, wahrscheinlich Verwandte oder Blutsverwandte (Barbato: 93-96). Andere Mitglieder der Familie Salomone bekleiden während der 400er und 500er Jahre verschiedene öffentliche Ämter als Richter oder Juroren für den Vorort San Nicola. Dies wird durch die Dokumente bestätigt, die im Liber Gratiarum civitatis Nicoxiae gesammelt, in der örtlichen Bibliothek aufbewahrt und 1919 von Angelo Barbato veröffentlicht wurden. Trotz der prestigeträchtigen Rolle und der zahlreichen und wiederholten öffentlichen Ämter, die im Laufe der Zeit von verschiedenen Komponenten des Salomons abgedeckt wurden, scheint diese Familie bislang keinen adeligen Titel zu haben. Es scheint jedoch, dass ein “primitives Wappen” der Salomonen unter den edlen Emblemen (in der Nähe der Turmuhr gemeißelt) der fünf Häuser erscheint, die zur “Vervollkommnung dieses berühmten Werks” beigetragen haben, das der hohe bürgerliche Turm (provenzalisch) war. Bereits in den Jahren 300 und 400 wurde der Glockenturm der Nikolaikirche vergrößert und verschönert. Das gleiche heraldische Zeichen, das nicht gut lesbar ist, weil es stark beschädigt ist, scheint in der XIII. Spannweite der Holzdecke gemalt zu sein, zusammen mit denen des Marchisio, des Sabia und des Aragonese von Sizilien (De Francisco: 6). Schon in den 500er Jahren zeichneten sich die Salomonen in einigen Ereignissen aus. Ein Francesco Salomone scheint einer der 13 italienischen Ritter der berühmten Barletta-Herausforderung von 1503 gewesen zu sein, die von Francesco Guicciardini in seiner italienischen Geschichte und von Cesare D’Azzeglio in dem Roman Ettore Fieramosca erzählt wurden. Während Lorenzo zusammen mit anderen Vertretern den Kaiser Karl V. am 16. Oktober 1535 in Nikosia begrüßte. Neben Juristen und Notaren widmeten sich die Salomonen auch der Kultur und der Kunst, wie die reiche Privatbibliothek zeigt, die sich immer noch im Palast befindet. Tatsächlich finden wir im 18. Jahrhundert einen Dichter und Arzt von Giuseppe Salomone (Beritelli – Narbone: 316); Ende des 19. Jahrhunderts schrieben Giuseppe und Guglielmo Salomone zusammen mit dem Gesundheitsbeauftragten Arturo Beniamino Leone die wunderschöne Monografie, in der Nikosia “die hundert Städte Italiens” einfügte und die monatliche Beilage “del Secolo” von Mailand (Leone) illustrierte. Im achtzehnten Jahrhundert erwarben die Salomonen schließlich einen edlen Titel. Tatsächlich heiratete Michele Salomone Grazia Pasquale, die Erbin einer halben Fehde von Salinella, die auf dem Territorium von Petralia Soprana liegt, und sein Sohn Felice Salomone wurde mit der gesamten Fehde 1732, zur Hälfte als ältester Sohn von Michele Salomone und seiner Eltern Grazia Pasquale, für 1732 belastet die andere Hälfte, um es von Giovanni La Valle kaufen zu lassen. Er war damit der erste der Salomonen, der den Titel des Barons von Salinella erhielt, den er bis 1879 an seine Nachkommen weitergab (San Martino De Spuches: 383-384). Später heiratete Rainaldo Salomone (Nikosia 1785-1823) Serafina Alessi (von den Alessi des Bezirks S. Nicola) und wurde Baron von Montegrosso, einem im Gebiet von Villadoro gelegenen Lehen. Das letzte Familienmitglied, das mit diesen Titeln ausgestattet war, war Michele Salomone, 1. Bürgermeister von Nikosia nach der Vereinigung Italiens. Bei seinem Tod (1879) überließ er seine Titel und sein Vermögen den Töchtern seiner Schwester Giovanna, die Giuseppe Speciale, Freiherr von Vaccarizzo und Mallia, geheiratet hatte: Maria Viola Salomone – Speciale, Frau von Gaetano La Motta, der Fehde von Salinella; an Serafina Salomone – Special, verheiratet mit Graziano Cirino, dem Lehen von Montegrosso (San Martino De Spuches: 383). Auf diese Weise, “maritali nomine”, wurden diese La Motta Barone von Salinella und die Cirino Barone von Montegrosso (San Martino De Spuches). Mit Michele erlosch der Hauptzweig der Salomonischen Familie, dessen Nachkommen mit dem Kadettenzweig fortfuhren, genau mit Gregorio, der im 19. Jahrhundert Antonina La Via Baronessa di Santa Agrippina heiratete, von der sie den Titel und einige Vermögenswerte erbten. Dazu gehören die Villa S. Agrippina (von der die Ruinen erhalten sind) und das Familienarchiv. Anschließend heiratete ein Guglielmo Anna Di Falco. Mit dieser Ehe erwarben die Salomonen das Eigentum dieser adeligen nicosianischen Familie, einschließlich der Villa del Canalotto und einiger Wagen, die noch in den “Ställen” des Palastes aufbewahrt werden. Aus dieser Vereinigung stammt auch Giuseppe, der der letzte Baron Bürgermeister von Nikosia (1952-1956) war, der die Bibliothek befahl und einige alte Manuskripte transkribierte, um eine Kopie in seiner Bibliothek aufzubewahren. Die Wappen des Salomos von Nikosia Das Wappen über dem Portal des Palazzo Salomone ist etwas anders. Tatsächlich handelt es sich um ein goldenes Kreuz auf einem roten Feld, das im 1. Kanton neben der Gruppe des Davidsterns oder Salomos, im 2. durch einen halben Flügel, im 3. durch einen achtzackigen Stern, im 4. durch einen Stern abgelegt ist drei goldene Bänder, die sich von einer Stange bewegen; und dominiert von der Krone des Barons. Dieses Wappen entspricht dem an der Decke des “Wappensaals” im ersten Stock. Bibliographie Barbato Angelo Zur Geschichte Nikosias im Mittelalter: unveröffentlichte Dokumente (1267-1454), Nikosia 1919. Beritelli und La Via Giuseppe, Narbone Alessio Historische Nachrichten von Nikosia, Palermo 1852, rist. anast. Backöfen 1937. Contino Nino Nicosia. Historisch-touristischer Führer, Enna 1990. Spiel Salvatore Diözese Nikosia, Catania 1972. Longo Giorgio Palazzo Salomone in Nikosia, in << Kalòs >>, Jahr 20 Nr. 3 – Juli – September 2008, Palermo Palizzolo Gravina Vincenzo Das Wappen in Sizilien. Heraldische Sammlung mit Wörterbuch der Adelsfamilien Siziliens, ed.anastatica Clio, brancato editore, 2000 Pirro Rocco Heiliges Sizilien. Illustrated Disquisitionibus et Notitiis, Palermo 1738, Band II. Provencal Bartholomäus Nikosia, antike Stadt Siziliens, neu heilig und edel, Manuskript 1695, Bibliothek Palazzo Solomone Nikosia, Buch III. San Martino De Spuches Francesco Die Geschichte der Fehden und Adelstitel Siziliens von ihrer Entstehung bis zur Gegenwart, Palermo 1925 Nino Contino
Français
PALAZZO SALOMONE. Le palais Salomone se dresse au pied de la falaise de la SS. Salvatore, une colline rocheuse imposante et capricieuse dominée par l’église romane du même nom qui existe depuis 1204. C’est un vaste bâtiment qui s’étend sur une longue portion de la Salomone Salita, dont suivent l’altimétrie et la tendance légèrement curviligne (Contino: 2.42). La date de construction est inconnue, mais l’usine d’origine semble être de la fin des années ‘500 / début des années’ 600. Son image semble en fait émerger dans un panneau du choeur en bois de la cathédrale sculpté par Giovanbattista et Stefano Li Volsi en 1622. Dans ce “panorama” de la Nicosie de 1622, entre l’église de San Nicola et la hauteur du Sauveur surmontée par église, se trouve un bâtiment noble riche d’un balcon sculpté artistiquement, si semblable à l’actuelle façade orientale du Palazzo Salomone. L’imposant bâtiment semble être composé de plusieurs corps ajoutés, reconstruits ou rénovés au fil des siècles. Il se lève sur trois étages: le I ° avec différentes portes et le portail principal au numéro 34; le second enrichi de nombreux balcons bombés de style XVIIe siècle; le III ° des balcons linéaires simples. Le caractère d’un palais noble se distingue dans le corps central, avec le portail et le balcon principal richement sculptés et sculptés. Son style est essentiellement du XVIIIe siècle, comme l’indique la date “1751” gravée sous l’une des deux crêtes, celle située plus haut au-dessus du balcon principal. Cette date pourrait indiquer une restructuration radicale du prospectus réalisé par le baron Rainaldo (second baron de Salinella), investi du titre le 20 janvier 1750 (San Martino De Spuches: 383). Un autre blason est placé sur le même portail, sans date. Le portail et le balcon principal sont artistiquement sculptés et décorés: le portail, surmonté d’un blason, avec des troncs de pyramide surmontés de petites roses, alternant avec des pierres lisses; le balcon avec le même décor et un architrave avec des volutes et des frises, surmonté du plus ancien blason avec la date “1751”. Le hall d’entrée mène sous une voûte de tonneau qui mène à une cour intérieure, où les entrées du bâtiment sont ouvertes. À gauche, le petit portail d’entrée de l’édifice surmonté également du noble blason; à droite les “écuries” où sont conservées 8 voitures, certaines de Salomone, d’autres de Di Falco: -un landau avec des lunettes de fiumèes et la crête du Di Falco filetée en or: voiture de gala à la fin de ‘700 / début de’ 800; – un autre landau avec les initiales GS: calèche à deux chevaux; – une milordina: voiture de représentation, version privée de la Victory à un cheval; – deux buggies: des calèches pour la campagne et la ville, pour un cheval; – un pocker: un élégant chariot de transport en vis-à-vis; -une foi: calèche pour les déplacements quotidiens (fautif). En montant, vous atteignez le premier étage. Ici, ils se suivent: – la “salle des blasons” avec les nobles emblèmes des Salomones et des familles apparentées (La Via, Di Falco) décorée de fresques au plafond; – le bureau encore meublé d’une table de travail, d’un lustre en fer forgé et d’armoires; – la bibliothèque contient environ 3 500 volumes, dont des œuvres rares (un livre de madrigaux de Pietro Vinci) et des manuscrits sur l’histoire de Nicosie. Celles-ci incluent l’histoire du chanoine Bartolomeo Provenzale (transcrit par le maire Giuseppe d’un original peut-être disparu) et un autre manuscrit enluminé sur l’histoire généalogique de la famille La Via, œuvre du baron Giuseppe La Via di Santa Agrippina. Salomon de Nicosie: contours historiques et héraldiques La famille Salomone (ou Salamone) est l’une des plus anciennes et des plus prestigieuses de Nicosie. En fait, il apparaît dans l’histoire de Nicosie au milieu des années 300 et occupe déjà des rôles importants. Ben 3 Salomone fait partie des signataires du Battagliola, traité de paix signé en 1340 entre les deux quartiers “rivaux” de Santa Maria et de San Nicola: Philadelphius de Salamone pour Santa Maria, Rogerius et Johanes de Salamone pour le district inférieur de San Nicola ( Le Chemin: 26-28). Pas seulement ça. En 1348, dans l’attestation publique en faveur de Fra Giacomo de Nicosie (prieuré de l’église Saint-Michel), élu abbé du couvent des bénédictins d’Agira, Raynaldus de Salomone, Johanne de Salomone, jurés de la terre et Utolis de Salomone Nicosie (Jeu: 564-566). Le même Raynaldus de Salomone, Regius publicus Notarius du pays de Nicosie et de San Fratello, avec son épouse Béatrice, fait don au couvent local de San Benedetto d’une exploitation de terres arborées et de vignobles, “à la hauteur d’une excellente querelle”, en c / de Farinato (Provençal). Là, le prieur Tommaso Massellino fit construire un cénobie avec une église contiguë sous le titre de S. Maria del Soccorso (Pirro II: 1280), dont les ruines de l’église et du couvent sont encore visibles dans la rivière Salso, encore connue sous le nom de populaire de “Diavulazzu”. Toujours le même Raynaldus Salomone établit,en 1399, en tant que notaire, les coutumes entre Nicosie et Mistretta sur l’utilisation des pâturages et des bois voisins, signées par les jurés (administrateurs ou conseillers) des deux communautés. Cet acte inclut également Nicolaus et johanes de Salomone, probablement des parents ou des parents de sang (Barbato: 93-96). D’autres membres de la famille Salomone occupent diverses fonctions publiques en tant que juges ou jurés de la banlieue de San Nicola au cours des années ‘400 et’ 500. Ceci est confirmé par les documents rassemblés dans le Liber Gratiarum civitatis Nicoxiae, conservé à la bibliothèque locale et publié par Angelo Barbato en 1919. Cependant, malgré le rôle prestigieux et les nombreuses et répétées fonctions publiques assumées au fil du temps par diverses composantes du Salomon, cette famille ne semble pas avoir de titre noble jusqu’à présent. Cependant, il semble qu’un “blason primitif” des Salomones figure parmi les emblèmes nobles (sculptés près de l’horloge de la tour) des cinq maisons qui ont contribué à “perfectionner cette œuvre célèbre” qui était la haute tour civique (provençale), devenu clocher de l’église de S. Nicola, agrandie et embellie au cours des années ‘300 et’ 400. Le même signe héraldique, peu lisible car très détérioré, semble être peint dans la travée XIII du plafond en bois peinte avec ceux du Marchisio, du Sabia et de l’Aragonais de Sicile (De Francisco: 6). Même dans les années 500, Salomon s’est distingué dans certains événements. Francesco Salomone semble avoir été l’un des 13 chevaliers italiens du célèbre défi Barletta de 1503, relaté par Francesco Guicciardini dans son histoire de l’Italie et par Cesare D’Azzeglio dans le roman Ettore Fieramosca; tandis que Lorenzo, avec d’autres représentants, a accueilli l’empereur Charles Quint le 16 octobre 1535 à Nicosie. Outre les juristes et les notaires, les Salomones se sont consacrés à la culture et aux arts, comme en témoigne la riche bibliothèque privée encore conservée dans le palais. Au XVIIIe siècle, on trouve en effet un poète et un médecin de Giuseppe Salomone (Beritelli – Narbone: 316); tandis que, à la fin des années 1800, Giuseppe et Guglielmo Salomone, avec l’agent de santé Arturo Beniamino Leone, ont écrit la belle monographie Nicosia insérée “Les cent villes d’Italie”, supplément mensuel illustré “del Secolo” de Milan (Leone). Au dix-huitième siècle, les Salomones acquièrent enfin un titre noble. En fait, Michele Salomone a épousé Grazia Pasquale, héritière d’une demi-querelle de Salinella, située sur le territoire de Petralia Soprana, et son fils Felice Salomone a été investi de la totalité de la querelle de 1732, dont la moitié était le fils aîné de Michele Salomone et de ses parents Grazia Pasquale, l’autre moitié de l’avoir acheté par Giovanni La Valle. Il fut donc le premier des Salomones à acquérir le titre de baron de Salinella, qu’il transmit à ses descendants jusqu’en 1879 (San Martino De Spuches: 383-384). Plus tard, Rainaldo Salomone (Nicosie 1785-1823) épousa Serafina Alessi (Alessi du district de S. Nicola) et devint baron de Montegrosso, un fief situé sur le territoire de Villadoro. Michele Salomone, premier maire de Nicosie après l’unification de l’Italie, est le dernier de la famille investie dans ces titres. À sa mort (1879), il légua ses titres et ses biens aux filles de sa soeur Giovanna, qui avait épousé Giuseppe Speciale, baron de Vaccarizzo et Mallia: à Maria Viola Salomone – Speciale, épouse de Gaetano La Motta, fief de Salinella; à Serafina Salomone – Spécial, mariée à Graziano Cirino, le fief de Montegrosso (San Martino De Spuches: 383). Ainsi, “maritali nomine”, ces La Motta devinrent les barons de Salinella et les barons Cirino de Montegrosso (San Martino De Spuches). Avec Michele, la branche principale de la famille Salomon s’éteignit. Ses descendants continuèrent avec la branche des cadets, tout comme Gregorio qui, au XIXe siècle, épousa Antonina La Via, baronne de Santa Agrippina, dont ils héritèrent du titre et de certains avoirs. Ceux-ci incluent la villa de S. Agrippina (dont les ruines restent) et les archives familiales. Par la suite, un Guglielmo a épousé Anna Di Falco. Grâce à ce mariage, les Salomones acquirent les biens de cette noble famille nicosienne, notamment la Villa del Canalotto et quelques voitures, encore conservés dans les “écuries” du palais. Giuseppe, dernier baron maire de Nicosie (1952-1956), descend également de cette union. Il a commandé la bibliothèque et transcrit des manuscrits anciens pour en conserver un exemplaire dans sa bibliothèque. Les armoiries du Salomon de Nicosie Le blason au-dessus du portail du Palazzo Salomone est légèrement différent. En fait, il représente une croix en or sur un champ rouge, mis de côté dans le 1er canton de l’étoile de David ou du groupe de Salomon, au 2e par une demi-aile, au 3ème par une étoile à 8 branches, au 4ème par trois bandes d’or se déplaçant d’un pôle; et dominé par la couronne du baron. Ce blason correspond à celui peint au plafond de la “salle des armes” du premier étage. bibliographie Barbato Angelo Pour l’histoire de Nicosie au Moyen Âge, documents inédits (1267-1454), Nicosie 1919. Beritelli et La Via Giuseppe, Narbone Alessio Nouvelles historiques de Nicosie, Palerme 1852, rist. anast. Fours 1937. Contino Nino Nicosie. Guide touristique historique, Enna 1990. Jeu Salvatore Diocèse de Nicosie, Catane, 1972. Longo Giorgio Palazzo Salomone à Nicosie, au << Kalòs >>, année 20 n ° 3 – juillet – septembre 2008, Palerme Palizzolo Gravina Vincenzo Le blason en Sicile. Collection héraldique avec dictionnaire des familles siciliennes nobles, ed.anastatica Clio, brancato editore, 2000 Pirro Rocco Sicile Sacrée. Illustré de disquisitionibus et notitiis, Palerme 1738, volume II. Bartholomé Provençal Nicosie, ville antique de Sicile, Nouveau sacré et noble, manuscrit de 1695, bibliothèque Palazzo Solomone Nicosia, livre III. San Martino De Spuches Francesco L’histoire des querelles et des titres de noblesse de la Sicile depuis leur origine jusqu’à nos jours, Palerme 1925 Nino Contino
Español
PALAZZO SALOMONE. El Palazzo Salomone se levanta al pie del acantilado de las SS. Salvatore, una colina rocosa imponente y caprichosa dominada por la iglesia románica homónima que existe desde 1204. Es un vasto edificio, que se extiende por un largo tramo de Salomone Salita, del cual se sigue la altimetría y la tendencia ligeramente curvilínea (Contino: 2.42). La fecha de construcción es desconocida, pero la planta original parece ser del final de los ‘500s / early’ 600s. Su imagen, de hecho, parece emerger en un panel del coro de madera de la Catedral esculpida por Giovanbattista y Stefano Li Volsi en 1622. En este “panorama” de Nicosia de 1622, entre la iglesia de San Nicola y la altura del Salvador coronada por Iglesia, se levanta un noble edificio rico en un balcón tallado artísticamente, muy similar a la actual fachada oriental del Palazzo Salomone. El imponente edificio parece estar compuesto por más cuerpos agregados, reconstruidos o renovados a lo largo de los siglos. Se eleva en tres pisos: el I ° con varias puertas y el portal principal en el número 34; el segundo enriquecido con numerosos balcones abultados de estilo del siglo XVII; El III ° de balcones lineales simples. El carácter de un palacio noble se destaca en el cuerpo central, con el portal y el balcón principal ricamente tallado y esculpido. Es de un estilo predominantemente del siglo XVIII, como lo indica la fecha “1751” grabada bajo una de las dos crestas, exactamente la que está más arriba sobre el balcón principal. Esta fecha podría indicar una reestructuración radical del prospecto realizado por el barón Rainaldo (segundo barón de Salinella), quien recibió el título el 20 de enero de 1750 (San Martino De Spuches: 383). Otro escudo de armas se coloca en el mismo portal, sin ninguna fecha. El portal y el balcón principal están tallados y decorados artísticamente: el portal, coronado por un escudo de armas, con troncos piramidales coronados por pequeñas rosas, alternadas con piedras lisas; El balcón con la misma decoración y un arquitrabe con volutas y frisos, coronado por el escudo de armas más antiguo con la fecha “1751”. El hall de entrada conduce bajo una bóveda de cañón que conduce a un patio interior, donde se abren las entradas al edificio. A la izquierda, el pequeño portal de entrada al edificio, coronado también por el noble escudo de armas; a la derecha, los “establos” donde se guardan 8 carruajes, algunos de los Salomone, otros de los Di Falco: -un landau con gafas de fiumèes y la cresta de Di Falco con hilos de oro: carro de gala al final de ‘700 / principio de’ 800; – otro landau con las iniciales GS: carro de gala con dos caballos; – una milordina: coche de representación, versión privada de la Victoria a un caballo; – dos buggies: carruajes para el campo y la ciudad, para un caballo; – un pocker: un elegante carruaje para viajar; -a fe: carro de marcha para movimientos diarios (defectuoso). Subiendo llegas al primer piso. Aquí se suceden: – la “sala de los escudos de armas” con los emblemas nobles de los Salomones y las familias relacionadas (La Via, Di Falco) pintadas al fresco en el techo; – el estudio todavía equipado con una mesa de trabajo, araña de hierro forjado y armarios; – la biblioteca que contiene unos 3.500 volúmenes, incluidas algunas obras raras (un libro de madrigales de Pietro Vinci) y algunos manuscritos sobre la historia de Nicosia. Estos incluyen la historia del canon Bartolomeo Provenzale, (transcrita por el barón-alcalde Giuseppe de un original tal vez desaparecido) y otro manuscrito ilustrado sobre la historia genealógica de la familia La Vía, obra del barón Giuseppe La Vía de Santa Agripina. Salomón de Nicosia: contornos históricos y heráldicos La familia Salomone (o Salamone) es una de las más antiguas y prestigiosas de Nicosia. De hecho, aparece en la historia de Nicosia a mediados del ‘300 y ya en roles importantes. Ben 3 Salomone se encuentran entre los firmantes de la Battagliola, un tratado de paz firmado en 1340 entre los dos barrios “rivales” de Santa María y San Nicola: Filadelfio de Salamone para Santa María, Rogerius y Johanes de Salamone para el distrito inferior de San Nicola ( El Camino: 26-28). No solo eso. En 1348, en la declaración pública a favor de Fra Giacomo de Nicosia (antes de la iglesia de San Miguel), elegido abad del convento benedictino de Agira, Raynaldus de Salomone, Johanne de Salomone, jurados de la tierra y Utolis de Salomone de Nicosia (Juego: 564-566). El mismo Raynaldus de Salomone, Regius publicus Notarius de la tierra de Nicosia y de San Fratello, junto con su esposa Beatrice donan al convento local de San Benedetto una tenencia de tierras arboladas y viñedos, “a la cantidad de una excelente pelea”, en c / del farinato (provenzal). Allí, el anterior Tommaso Massellino hizo construir un cenobio con una iglesia contigua bajo el título de S. Maria del Soccorso (Pirro II: 1280), de la cual las ruinas de la iglesia y del convento aún permanecen en el río Salso, todavía conocido bajo el nombre de Popular de “Diavulazzu”. Siempre el mismo Raynaldus Salomone elabora, en 1399, como notario, las Aduanas entre Nicosia y Mistretta sobre el uso de los pastos y bosques vecinos, firmados por los jurados (es decir, administradores o asesores) de las dos comunidades. Este acto también incluye a Nicolaus y johanes de Salomone, probablemente parientes o parientes consanguíneos (Barbato: 93-96). Otros miembros de la familia Salomone ocupan varios cargos públicos como jueces o jurados para el suburbio de San Nicola durante el ‘400 y el’ 500. Esto se confirma con los documentos recopilados en el Liber Gratiarum civitatis Nicoxiae, conservados en la biblioteca local y publicados por Angelo Barbato en 1919. Sin embargo, a pesar del prestigioso papel y las numerosas y repetidas oficinas públicas cubiertas a lo largo del tiempo por varios componentes de Salomón, esta familia no parece tener ningún título noble hasta el momento. Sin embargo, parece que un “escudo de armas primitivo” de los Salomones aparece entre los emblemas nobles (esculpidos cerca del reloj de la torre) de las cinco casas que contribuyeron a “perfeccionar esta famosa obra”, que fue la alta Torre Cívica (provenzal). Ya se convirtió en campanario de la iglesia de S. Nicola, ampliada y embellecida durante los ‘300 y’ 400. El mismo signo heráldico, no muy legible porque está muy deteriorado, parece estar pintado en el tramo XIII del techo de madera pintado junto con los de Marchisio, Sabia y Aragonese de Sicilia (De Francisco: 6). Incluso en los 500, Salomón se distinguió en algunos eventos. Un Francesco Salomone parece haber sido uno de los 13 caballeros italianos del famoso desafío Barletta de 1503, narrado por Francesco Guicciardini en su historia de Italia y por Cesare D ’Azzeglio en la novela Ettore Fieramosca; mientras que Lorenzo, junto con otros representantes, dio la bienvenida al emperador Carlos V el 16 de octubre de 1535 en Nicosia. Además de juristas y notarios, los Salomones se dedicaron a la cultura y las artes, como lo demuestra la rica biblioteca privada que todavía se conserva en el palacio. En el siglo XVIII, de hecho, encontramos a un poeta y médico de Giuseppe Salomone (Beritelli – Narbone: 316); mientras, a fines del siglo XIX, Giuseppe y Guglielmo Salomone, junto con el oficial de salud Arturo Beniamino Leone, escribieron la hermosa monografía que Nicosia insertó “las cien ciudades de Italia”, ilustró el suplemento mensual “del Secolo” de Milán (Leone). En el siglo XVIII los Salomones finalmente adquieren un título noble. De hecho, Michele Salomone se casó con Grazia Pasquale, heredera de media pelea de Salinella, ubicada en el territorio de Petralia Soprana, y su hijo Felice Salomone fue investido con toda la disputa de 1732, la mitad como hijo mayor de Michele Salomone y Grazia Pasquale con sus padres, por La otra mitad para que sea comprada por Giovanni La Valle. Por lo tanto, fue el primero de los Salomones en adquirir el título de Barón de Salinella, que transmitió a sus descendientes hasta 1879 (San Martino De Spuches: 383-384). Posteriormente, Rainaldo Salomone (Nicosia 1785-1823) se casó con Serafina Alessi (de Alessi del distrito de S. Nicola) y se convirtió en barón de Montegrosso, un feudo situado en el territorio de Villadoro. La última de las familias que invirtió con estos títulos fue Michele Salomone, primera alcaldesa de Nicosia después de la Unificación de Italia. A su muerte (1879) dejó sus títulos y bienes a las hijas de su hermana Giovanna, quien se había casado con Giuseppe Speciale, barón de Vaccarizzo y Mallia: a Maria Viola Salomone – Speciale, esposa de Gaetano La Motta, la enemistad de Salinella; A Serafina Salomone – Especial, casada con Graziano Cirino, el feudo de Montegrosso (San Martino De Spuches: 383). De esta manera, “maritali nomine”, estos La Motta se convirtieron en barones de Salinella y Ciron en Montegrosso (San Martino De Spuches). Con Michele, la rama principal de la familia Solomon se extinguió, cuyos descendientes continuaron con la rama del cadete, exactamente con Gregorio, quien en el siglo XIX se casó con Antonina La Via baronessa di Santa Agrippina, de la cual heredaron el título y algunos bienes. Estos incluyen la villa de S. Agrippina (de la cual quedan las ruinas) y el archivo familiar. Posteriormente un Guglielmo se casó con Anna Di Falco. Con este matrimonio, los Salomones adquirieron la propiedad de esta noble familia nicosiana, incluida la Villa del Canalotto y algunos carruajes, que aún se conservan en los “establos” del palacio. De esta unión también desciende Giuseppe, que fue el último barón alcalde de Nicosia (1952-1956), quien ordenó la Biblioteca y transcribió algunos manuscritos antiguos para guardar una copia en su biblioteca. Los escudos de armas de la Salomón de Nicosia. El escudo de armas sobre el portal del Palazzo Salomone es ligeramente diferente. De hecho, representa una cruz dorada en un campo rojo, apartado en el primer cantón [panel] de la estrella de David o del grupo de Salomón, en el segundo por medio ala, en el tercero por una estrella de 8 puntas, en el cuarto por Tres bandas de oro moviéndose desde un palo; Y dominado por la corona del barón. Este escudo de armas corresponde al pintado en el techo de la “sala de armas” en el primer piso. bibliografía Barbato Angelo Para la historia de Nicosia en la Edad Media, documentos inéditos (1267-1454), Nicosia 1919. Beritelli y La Via Giuseppe, Narbone Alessio Noticias históricas de nicosia, palermo 1852, rist. anast. Hornos 1937. Contino Nino Nicosia. Guía histórico-turístico, Enna 1990. Juego Salvatore Diócesis de Nicosia, Catania 1972. Longo Giorgio Palazzo Salomone en Nicosia, en << Kalòs >>, año 20 n ° 3 – julio – septiembre 2008, Palermo Palizzolo Gravina Vincenzo El blason en sicilia. Colección heráldica con diccionario de familias nobles sicilianas, ed.anastatica Clio, brancato editore, 2000 Pirro rocco Sagrada sicilia Ilustrado disquisitionibus et notitiis, Palermo 1738, volumen II. Bartolomé provenzal Nicosia, antigua ciudad de Sicilia, Nueva sagrada y noble, manuscrito 1695, biblioteca Palazzo Solomone Nicosia, libro III. San martino de spuches francesco La historia de las enemistades y títulos nobles de Sicilia desde su origen hasta nuestros días, Palermo 1925. Nino contino