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La Cattedrale
La Basilica Cattedrale di S. Nicola- Soffitto ligneo. Dedicata a S.Nicola di Bari ed eretta in Cattedrale con Bolla di papa Pio VII il 17 marzo 1817, rappresenta la creazione più suggestiva di Piazza Garibaldi. La data di realizzazione è incerta. Un documento del 1305 indica la cappella di S.Nicolò del Piano. Ricostruita e ingrandita nel 1340, subì profondi rimaneggiamenti a fine ‘500 e soprattutto tra il 1783 e il 1810, in vista della destinazione a Cattedrale.

Dell’antica costruzione si conservano la torre campanaria e il portale maggiore. Quest’ultimo, inserito nella facciata principale abbellita da un rosone con decorazioni a zig-zag, mostra una ricca ornamentazione romanica a foglie d’acanto, perle, punte di diamante e funi attorcigliate, mentre le statue delle Virtù Cardinali, poggianti su zoccoli leonini, sono aggiunte barocche. Anche i capitelli, il frontone e l’architrave sono riccamente scolpiti. Il portale maggiore è fiancheggiato dalla torre campanaria, alta circa 40 m e suddivisa in tre piani. Il primo, dalle grandi arcate gotiche, era probabilmente un avamposto arabo ed una torre per usi civili e solo in seguito fu congiunto alla chiesa. Il secondo piano, costruito tra il 1393 e il 1455, presenta eleganti finestre, rosoni, colonnine, plinti, stemmi ed arabeschi. Il suo interno serviva come sala riunioni e custodiva i tipi originali dei pesi e delle misure della città, che si vedono ora incisi all’esterno dell’abside centrale. Il terzo piano, dotato di campane e di un quadrante dell’orologio, fu realizzato nella seconda metà del ‘500 e presenta finestre con archi rotondi. Tutto il complesso termina con una terrazza merlata, al cui centro, al principio del ‘600, fu posta una cuspide rivestita di maioliche policrome e quattro più piccole agli angoli.
Danneggiate da un fulmine, furono asportate per alleggerire la torre, gravemente compromessa e bisognosa di restauri, solo recentemente conclusi. Su Piazza Garibaldi si affaccia l’elegante portico, opera degli scultori di scuola gaginesca G. De Battista e A. Mancino, che lo scolpirono nel 1489-90, adoperando sei colonne in marmo ed archivolte ogivali in pietra arenaria. L’interno, dalla forma basilicale a tre navate, si presenta in stile rinascimentale e racchiude importanti opere d’arte. Un fonte battesimale di A. Gagini ed una Icona in marmo eseguita dai suoi allievi, Mancino e Vanello, aprono la navata sinistra. A seguire si possono ammirare due statue lignee di G.B. Li Volsi, S.Giovanni Battista e S.Bartolomeo ed una di F. Quattrocchi raffigurante S.Nicola. In fondo alla navata spiccano i pregevoli intarsi in marmo della Cappella del SS.Sacramento. Il presbiterio è dominato dalla tela della Resurrezione del Velasco e dal coro in noce, scolpito nel 1622 da G. e S. Li Volsi. Nella navata successiva si trova l’altare del Padre della Provvidenza, crocifisso ligneo secentesco di probabile scuola nicosiana, oggetto di forte devozione nonché di secolari rivalità tra la Cattedrale e la Basilica di S.M.Maggiore ed i rispettivi quartieri. A seguire si possono ammirare la Madonna della Vittoria, statua in marmo di scuola gaginesca, alcuni dipinti attribuiti a F. Randazzo (la Madonna del Soccorso, la Sacra Famiglia e l’Immacolata), il Martirio di S.Placido, opera del Patanìa del 1824, l’Addolorata, statua lignea di F. Quattrocchi ed infine il “Gruppo del Redentore” del Gagini. Sollevando lo sguardo, al di sopra della porta principale si scorge il grande organo intagliato e dorato, costruito da R. La Valle e C. Bonaiuto, con la custodia di S. Li Volsi, mentre sulla volta, la gigantesca statua di S.Nicolò.
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La Basilica Cattedrale di S. Nicola- Soffitto ligneo. Dedicata a S.Nicola di Bari ed eretta in Cattedrale con Bolla di papa Pio VII il 17 marzo 1817, rappresenta la creazione più suggestiva di Piazza Garibaldi. La data di realizzazione è incerta. Un documento del 1305 indica la cappella di S.Nicolò del Piano. Ricostruita e ingrandita nel 1340, subì profondi rimaneggiamenti a fine ‘500 e soprattutto tra il 1783 e il 1810, in vista della destinazione a Cattedrale. Dell’antica costruzione si conservano la torre campanaria e il portale maggiore. Quest’ultimo, inserito nella facciata principale abbellita da un rosone con decorazioni a zig-zag, mostra una ricca ornamentazione romanica a foglie d’acanto, perle, punte di diamante e funi attorcigliate, mentre le statue delle Virtù Cardinali, poggianti su zoccoli leonini, sono aggiunte barocche. Anche i capitelli, il frontone e l’architrave sono riccamente scolpiti. Il portale maggiore è fiancheggiato dalla torre campanaria, alta circa 40 m e suddivisa in tre piani. Il primo, dalle grandi arcate gotiche, era probabilmente un avamposto arabo ed una torre per usi civili e solo in seguito fu congiunto alla chiesa. Il secondo piano, costruito tra il 1393 e il 1455, presenta eleganti finestre, rosoni, colonnine, plinti, stemmi ed arabeschi. Il suo interno serviva come sala riunioni e custodiva i tipi originali dei pesi e delle misure della città, che si vedono ora incisi all’esterno dell’abside centrale. Il terzo piano, dotato di campane e di un quadrante dell’orologio, fu realizzato nella seconda metà del ‘500 e presenta finestre con archi rotondi. Tutto il complesso termina con una terrazza merlata, al cui centro, al principio del ‘600, fu posta una cuspide rivestita di maioliche policrome e quattro più piccole agli angoli. Danneggiate da un fulmine, furono asportate per alleggerire la torre, gravemente compromessa e bisognosa di restauri, solo recentemente conclusi. Su Piazza Garibaldi si affaccia l’elegante portico, opera degli scultori di scuola gaginesca G. De Battista e A. Mancino, che lo scolpirono nel 1489-90, adoperando sei colonne in marmo ed archivolte ogivali in pietra arenaria. L’interno, dalla forma basilicale a tre navate, si presenta in stile rinascimentale e racchiude importanti opere d’arte. Un fonte battesimale di A. Gagini ed una Icona in marmo eseguita dai suoi allievi, Mancino e Vanello, aprono la navata sinistra. A seguire si possono ammirare due statue lignee di G.B. Li Volsi, S.Giovanni Battista e S.Bartolomeo ed una di F. Quattrocchi raffigurante S.Nicola. In fondo alla navata spiccano i pregevoli intarsi in marmo della Cappella del SS.Sacramento. Il presbiterio è dominato dalla tela della Resurrezione del Velasco e dal coro in noce, scolpito nel 1622 da G. e S. Li Volsi. Nella navata successiva si trova l’altare del Padre della Provvidenza, crocifisso ligneo secentesco di probabile scuola nicosiana, oggetto di forte devozione nonché di secolari rivalità tra la Cattedrale e la Basilica di S.M.Maggiore ed i rispettivi quartieri. A seguire si possono ammirare la Madonna della Vittoria, statua in marmo di scuola gaginesca, alcuni dipinti attribuiti a F. Randazzo (la Madonna del Soccorso, la Sacra Famiglia e l’Immacolata), il Martirio di S.Placido, opera del Patanìa del 1824, l’Addolorata, statua lignea di F. Quattrocchi ed infine il “Gruppo del Redentore” del Gagini. Sollevando lo sguardo, al di sopra della porta principale si scorge il grande organo intagliato e dorato, costruito da R. La Valle e C. Bonaiuto, con la custodia di S. Li Volsi, mentre sulla volta, la gigantesca statua di S.Nicolò (m 4,50) di G.B. Li Volsi, attorniata dagli apostoli di A. Filingelli. Anche l’Aula Capitolare custodisce notevoli opere, tra le quali grandi armadi settecenteschi riccamente scolpiti, una statua di S.Nicolò di F. Quattrocchi e diverse tele: un S.Eligio del 1535 di autore ignoto; il Martirio di S.Bartolomeo di G. de Ribera detto lo “Spagnoletto”; la Madonna col Bambino, S.Giovanni e S.Rosalia di P. Novelli e il Martirio di S.Sebastiano di S.Rosa. Nello stesso ambiente sono custoditi due dipinti su tavola raffiguranti l’Incoronazione della Vergine e S.Girolamo, provenienti dall’antico soffitto ligneo dipinto della Cattedrale (vedi scheda) adesso celato da una volta a botte in muratura affrescata dai fratelli Manno nella navata centrale e da O. Tomaselli in quelle laterali. Per la redazione del testo è stata adoperata la seguente bibliografia: Contino N., Nicosia, Guida storico-turistica. Ass. Pro Loco, Nicosia 1990; D’Urso G., La Cattedrale di Nicosia. Quaderni di Viaggio, Kiwanis Club, Nicosia 1994;Gioco S., Nicosia Diocesi. Scuola Salesiana del Libro, Catania 1972. De Francisco G., Il soffitto dipinto della Cattedrale di Nicosia, Enna 1997; Gioco S., Nicosia Diocesi. Scuola Salesiana del Libro, Catania 1972 Soffitto ligneo della Cattedrale Al di sopra dell’attuale volta in muratura della Cattedrale si trova un meraviglioso soffitto ligneo a capriate interamente dipinto. Si tratta della vittima più illustre dei rifacimenti eseguiti tra il 1783 e il 1810, in vista della destinazione a Cattedrale. In questa circostanza, venne creata una nuova spazialità neoclassica ed il pregevole soffitto venne occultato tramite una volta a botte in muratura recante, nella navata centrale, gli affreschi di argomento biblico dei palermitani fratelli Manno e, nelle navate laterali, quelli realizzati nel 1906 da Onofrio Tomaselli. Dopo un secolo di oblio, è allo studioso tedesco Walther Leopold che la città di Nicosia deve il merito di aver riscattato questo “tesoro nascosto”, risalente probabilmente agli inizi del XV secolo e di autori ignoti. Sebbene sia stato interamente restaurato, resta comunque quasi inaccessibile al pubblico e si attende una sua prossima valorizzazione e fruizione. Si tratta di una copertura a due falde inclinate che si estende per circa 29 m di lunghezza e 6,50 m di larghezza ed è formata da 13 campate delimitate da 14 capriate poggianti su mensole intagliate e dipinte. Su tutta la superficie si stende una vivacissima decorazione a tempera dai colori tersi e brillanti. Relativamente alla decorazione aniconica, la cui funzione è prettamente decorativa, si possono osservare motivi geometrici e vegetali, emblemi araldici ed iscrizioni, ben evidenti soprattutto nella III campata occupata da lettere maiuscole dell’alfabeto gotico. Prendendo poi in considerazione la decorazione iconica, si può ammirare una ricca varietà di personaggi, e motivi zoomorfi. Tra i primi, per lo più ritratti di dame e gentiluomini, ma anche puttini alati, scene di lotta, del mondo musicale e religioso, tra i secondi, vari animali affrontati o addorsati, soprattutto volatili, ma anche arieti, leoni, elefanti, cervi e levrieri. Questi ultimi sono anche presenti sotto forma di drôleries, con teste formate da barbuti personaggi. Le raffigurazioni sacre, in netta minoranza rispetto a quelle profane, decoravano tutta la carena e gli sgusci laterali e due esempi sono rappresentati dai due dipinti su tavola custoditi nell’aula capitolare della Cattedrale, raffiguranti l’Incoronazione della Vergine e San Girolamo. Per la redazione del testo è stata adoperata la seguente bibliografia: Contino N., Nicosia, Guida storico-turistica. Ass. Pro Loco, Nicosia 1990;
The Cathedral S.Nicola di Bari The Cathedral was dedicated to S.Nicola di Bari and acquired the title of Cathedral thanks to a Bull of Pope Pius VII on 17 March 1817. It is the most evocative building of Garibaldi Square. Its date of building is uncertain. A document of 1305 refers to the chapel of S.Nicolò del Piano. It was rebuilt and enlarged in 1340. It underwent deep rearrangements between 1783 and 1810, in view of its destination as future Cathedral. Of the ancient construction, the bell tower and the main gothic-norman portal are retained. The main portal, inserted in the principal facade embellished by a rose window with decorations to zig-zag, show a rich romanesque ornamentation to leaves of acanthus, pearls, stung of diamond and entangled ropes, while the statues of the Cardinal Virtues, leaning on clogs leoninis, are added baroque. Also the capitals, the fronton and the architrave are richly graven. The main portal is flanked from the bell tower, tall around 40m. and divided in three floors. The first one, from the great gothic arcades, it was probably an arabic outpost and a tower for civil uses and subsequently it was joined the church. The second floor, built between 1393 and 1455, introduces elegant windows, rose windows, columns, plinths, crests and arabesques. Its inside was used as meeting room and it kept the original types of the weights and the measures of the city, that you can see now engraved to the outside of the central apse. The third floor, composed by bells and a quadrant of the clock, was realized in the second half of the ‘500 and has a windows with round arches. The bell tower finishes with a balcony embattled, to whose center, to the principle of the ‘600, was set a cusp coated to polychrome majolics and four smaller on the corners. Damaged by lightning, they were removed for relieving the tower, seriously compromised and needy of restaurations, only recently concluded. On Garibaldi Square, the elegant portal is set. It is the work of Gagini’s sculptors from Palermo, G.De Battista and A.Mancino. They realized it in 1489-90, using six marble columns that support the pointed arches in sandstone. The inside has the shape of a basilica with three naves. It is in renaissance style, it has marble floor and hosts important works of art. Entering the left nave, you can observe a baptismal font by A.Gagini and, behind it, a marble Icon done by his students, Mancino and Vanello. Following the nave, you can admire two wooden statues of S.Giovanni Battista and S.Bartolomeo, by G.B.Li Volsi; and a statue by F.Quattrocchi portraying S.Nicola. At the end of the nave, you can find the Chapel of the Sacrament. The presbytery is dominated by the beautiful canvas of the Resurrection by Velasco and by the grandiose choir in walnut. The latter was carved in 1622 by G. and S. Li Volsi from Nicosia. In the following nave, there is the altar of the Father of Providence. The wooden cross dates back to 1600. It was probably done by artists belonging to the school of Nicosia. The cross has always been an object of strong devotion as well as source of secular rivalries between the Cathedral, the Basilica of S. Maria Maggiore and the respective neighbourhoods. Then you can admire the Madonna della Vittoria, a marble statue by Gagini’s school; some paintings by F.Randazzo from Nicosia, the Martyrdom of S.Placido (1824), by Patanìa; and the wooden statue of the Addolorata by F.Quattrocchi. Then an arcuate vacuum follows. In it we can admire the ‘’Group of the Redeemer’’, the triptych by Gagini, depicting the Redeemer sitting on the throne, the Madonna and S. Giovanni. Directing our gaze to the main door, it is possible to admire the great gilded and craved organ, built by R.La Valle from Palermo and C.Bonaiuto from Nicosia. On the vault of the hexagonal dome, the visitor’s attention is caught by the gigantic statue of S.Nicolò by G.B.Li Volsi, surrounded by the apostles of A.Filingelli from Nicosia. The Capitular Hall too, preserves notable works, among which some large wardrobes of 1700 richly carved; a statue of S.Nicolò by F.Quattrocchi and several paintings. One shows S.Eligio by an unknown artist; the Martyrdom of S.Bartolomeo by G.de Ribera, also known as the “Spagnoletto”; the Madonna with Child, S.Giovanni and S.Rosalia by P.Novelli; and the Martyrdom of S.Sebastiano by S.Rosa. In the same place, two paintings on panel are held: the Coronation of the Virgin and S. Girolamo. They came from the ancient painted wooden ceiling that covered the Cathedral, now hidden by a vault in masonry frescoed by the brothers Manno from Palermo in the central nave and those in the side naves realised by O.Tomaselli. For the editing of the text the following bibliography has been used: Contino N.(1990); D’Urso G.(1994);Gioco S.(1972). The wooden ceiling Above the current stone masonry vault of the Cathedral, there is a wonderful, fully painted wooden ceiling. It is the most illustrious victim of the reconstructions done between 1783 and 1810, for the future destination of the church as the town’s cathedral. On this occasion, a new neoclassical space was created and the valuable ceiling was concealed by a masonry barrel carrying in the central nave, the Biblical frescoes by the Manno brothers from Palermo and, in the lateral aisles, those made in 1906 by Onofrio Tomaselli. After a century of oblivion, the town had to thank the German scholar Walther Leopold because the man had redeemed this “hidden treasure”. It probably dates back to the early XVth century and its artist is unknown. Although, it has been completely restored, it remains almost inaccessible to the visitors and people are still waiting for its future valorisation. It is a two-sloped inclined roof covering about 29 m in length and 6,50 m in width. It is made up of 13 openings with 14 trusses resting on carved and painted shelves. All over its surface, there is a vivid tempera decoration with bright and shining colours. As for the aniconic decoration, whose function is purely decorative, you can admire geometric and vegetal motifs, heraldic emblems and inscriptions. They can mainly be seen in the third span of the ceiling, which shows the uppercase letters of the Gothic alphabet. Paying attention to the iconic decoration, you can admire a rich variety of characters, and zoomorphic motifs. Among the first, you can mainly observe portraits of ladies and gentlemen, but also winged pussies, scenes of struggle, and of the musical and religious world. Among them, various animals such as volatiles, but also rams, lions, elephants, deer and greyhounds. The latter, can also be found in the form of drôleries, with the heads of bearded characters. Relatively a few, are the sacred depictions, if compared to the profane ones and that decorated all the hull and the side shells; two examples of them are the two paintings on the table kept in the Capitular Hall of the Cathedral, depicting the Coronation of the Virgin and St. Jerome. For the editing of the text the following bibliography has been used: Contino N., Nicosia, Guida storico-turistica. Ass. Pro Loco, Nicosia 1990;
Kathedrale Gewidmet dem heiligen Nicola von Bari und errichtet in der Kathedrale mit Stier von Papst Pio VII am 17.März 1817,ist die eindrucksvollste Schöpfung der Piazza Garibaldi.Das Datum der Realisierung ist ungewiss.Ein Dokument von 1305 zeigt die Kapelle von Hl.Nicolò.Im Jahre 1340 vergrößert,erlebte es Ende der 500er und vorallem zwischen 1783 und 1810,angesichts der Bestimmung der Kathedrale,eine tiefgreifende Veränderung:Der Glockenturm ist im antiken Gebäude erhalten und das Hauptportal ist in die Hauptfassade eingefügt,die durch eine Rosette mit Zick-Zack Verzierungen verziert ist,zeigt eine reiche romantische Verzierung mit Akanthusblättern,Perlen,Diamantspitzen und verdrehten Seilen,während die Statuen der Kardinaltugenden auf Löwenhufen ruhen,sie sind barocke Ergänzungen. Sogar die Kapitelle,der Giebel und der Architrav sind reich geschnitzt,das Hauptportal wird von einem Glockenturm flankiert,der atwa 40 Meter hoch und in drei Stockwerke unterteilt ist.Das erste,mit seinen großen gotischen Bögen,war wahrscheinlich ein arabischer Vorposten und ein Toore für zivile zwecke und wurde erst später zur Kirche erstarrt.Der zweite Stock,gebaut zwischen 1393 und 1455,hat elegante Fenster,Rosetten,Säulen,Sockel,Wappen und Arabesken.Sein Inneres diente als Versammlungsraum und behielt die ursprünglichen Arten von Gewichten und Maßen der Stadt,die jetzt außerhalb der zentralen Apsis sichtbar sind.Der dritte Stock,ausgestattet mit Glocken und einem Zifferblatt,wurde realisiert in der zweiten Hälfte des 500 und hat Fenster mit Rundbögen.Derganze Komplex endet mit einer mit Zinnen versehenen Terrasse,in deren Mitte am Anfang des 600 Jahrhunderts ein mit polychromer Mojolika und vier kleineren an den Ecken bedeckter Höcker stand,der durch Blitze aufgehellt wurde,um den Turm zu entschädigt wurden toorre aufzuhellen entfernt,stark beeinträchtigt und sanierungsbedürftig,erst vor kurzem Piazza Garibaldi die elegante Veranda mit Blick auf die Arbeit der Gagini Schule Bildhauer und G.De Battista und A.Mancino der in.1489-1490 gemeißelt,mit sechs Marmorsäulen die in Sandstein gewölbt sind.L’interno in Stein,von der Form einer dreischiffigen Basilika,ist es in riascimentale Stil und enthält wichtige Werke von arte un Taufbecken und A.Gagini eine marmorne Ikona,die von seinen Schülern gespielt wird,Linkshänder und Vanelles, Öffnen Sie den Gang links,folgen Sie zwei Holzstatuen von G.B.Li Volsi,sehen gedreht,Hl.Giovanni Battista und Hl.Bartolomeo und ein F.Quattrocchi Darstellung Hl.Nicola.In Ende des Ganges die wertvollen Marmorintarsien der Heiligen Kapelle stehen Sacramento.Das Presbyterium wird von der Leinwand der Auferstehung des Velasco und des Walnusschors beherrscht,die 1622 von G.und S.Li Volsi.Im nächsten Seiten Ganges befindet sich der Altar des Vaters (Providenz),ein hölzernes Kruzifix aus dem 1600 Jahrhundert,vermutlich Schule von Nicosia,auch Gegenstand der starken Hingabe als jahrhundertealte Rivalität zwischen der Kathedrale und der Basilika Hl.Maria Maggiore und den jeweiligen Vierteln,folgen Sie den Sieg madonna sehen können,Marmorstatue der Gagini Schule zugeschrieben einige Gemälde Filippo Randazzo (die Madonna die soccorso,(Rettungs)die Hl.Familie l’immacolata.Das Martyrium des Hl.Placido Statue von Filippo Quattrocchi und schließlich die “Gruppe des Erlösers”der Gagini.Über der Haupttür blickend,sieht man die große geschnitzte und vergoldete Orgel,die von R. la vale und L.bonaiuto gebaut wurde,mit dem Gewahrsam der Hl.Li Volsi,während auf dem Gewölbe die große Statue des heiligen Nicolò (m4.50) von g.b. Li Volsi,umgeben von den Aposteln von A.Filingelli.Auch die Kapitelsaal enthält bemerkenswerte Werke,darunter große reich geschnitzte Kleiderschränke aus dem 1700 Jahrhundert,eine Statue des Heiligen Nicolò von F.Quattrocchi und mehrere Leinwände,ein Hl.Eligio von 1535 von einem unbekannten Autor,das Martyrium des Hl.Batolomeo von G.Ribera die “Spagnoletto”genannt die Madonna mit dem Kind Hl.Giovanni e Hl.Rosalia von P.Novelli und das Martyrium von Hl.Sebastiano von Hl.Rosa.Im gleichen Raum sind zwei Gemälde auf dem Tisch zu sehen,die Inkoronation der Jungfrau und des Hl.Girolamo,darstellen,die von der alten bemalten Holzdecke der Kathedrale (siehe Karte) stammen,die jetzt von einem Tonnengewölbe mit Fresken von Brüder Manno im Mittelwege und O.Tomaselli in den seitlichen. Holzdecke der Kathedrale Über der heutigen Zeit des Mauerwerks der Kathedrale befindet sich eine wundervolle Holzdecke mit vollständig bemalten Binden.Es ist das berühmteste Opfer der Remakes zwischen 1783 und 1810 im Hinblick auf das Ziel als Dom.Unter diesen Umständen wurde eine neue neoklassische Räumlichkeit geschaffen,und die wertvolle Decke wurde durch ein Tonnengewölbe aus Mauerwerk im Hauptschiff verdeckt,die Fresken über das biblische Thema der Brüder Manno und,in den Seitenschiffen,die 1906 von Tofino Onofrio nach einem Jahrhundert des Vergessens gemacht wurden,verdankt die Stadt Nicosia dem deutscher Walther Leopold der Ehre,diesen”Schatz”erlöst zu haben.Versteckt,vermutlich aus den frühen XV Jahrhundert und ignoti.Autoren datieren vollständig restauriert wurde,bleibt jedoch fast unzugänglich für die Öffentlichkeit und erwartet seine bevorstehende Erweiterung und fruizione.Si ist eine Abdeckung auf zwei Dachaufgeschlagen,die strecken etwa 29m in der Länge und 6,50m in der Breite und von 13 buchten begrenzt von 14 intaliate Traversen ruht auf Regale und an Stift gebildet.Die gesamte Oberfläche verbreitet eine lebhafte Dekoration in Tempera mit hellen und klaren Farben.Relativ zu der anikonischen Dekoration,deren Funktion rein dekorative,geometrische und pflanzliche Motive sind,sind heraldische Embleme und Inschriften zu sehen,die sich vor allem im III-Bereich zeigen von den Großbuchstaben des gotischen Alphabets besetzt.Unter Berücksichtigung der ikonischen Verzierung können Sie eine große Vielfalt an Charakteren und zoomorphen Motiven bewundern.Unter den ersten,meist Porträts von Damen und Herren,aber auch geflügelte Puttini,Kampfszenen der musikalischen und religiösen Welt,darunter Vögel,aber auch Widder,Löwen,Elefanten,Rehe und Windhunde.In klarer Minderheit gegenüber den Profanen schmückten sie den gesamten Rumpf und die seitlichen Muscheln.Zwei Beispiele dafür sind die beiden Fipinti auf dem Tisch,die im Kapitelsaal der Kathedrale aufbewahrt werden und die Intonation der Jungfrau und des Hl.Girolamo darstellen. Zur Aufbereitung des Textes wurde folgende Literaturliste verwendet: Contino N.Nicosia,Guida storico-turistica.Ass.Pro Loco,Nicosia 1990;
La Cathédrale est dédiée à S.Nicola de Bari et a acquis le titre de Cathédrale grâce à la bulle de Pape Pie VII dans le 1817. On ne connait pas sa date de construction, mais un document de 1305 fait référence à la Chapelle de S.Nicola du Plan. Elle a subi des profondes modifications en prévision de devenir Cathédrale. De l’ancien bâtiment on garde encore le clocher et le portail principal, qui est placè dans le façade principal, embelli par une rosace avec des décorations, une riche ornementation romane et cordes tortillées, pendant que les statues des Vertus Cardinales, sous-jacente sur sabots léonins. Aussi les chapiteaux, le fronton et l’architrave sont gravées richement. Le portail le plus grand est longé par le clocher, haute environ 40m et subdivisée en trois étages. Le premier, des grandes arcades gothiques, était un avant-poste arabe et une tour probablement à usage civils, ensuite il fut joint à l’église. Le second étage présente fenêtres élégantes, colonnettes, plinthes et arabesques. Son intérieur servait comme salle de conférence et il gardait les types originaux des poids et des mesures de la ville qu’on voit à l’extérieur de l’abside centrale. Le troisième étage présente fenêtres avec des arcs ronds. Tout le complexe termine avec une terrasse crénelée à dont centre fut mise un cuspide rhabillé de faïences polychromes et quatre plus petites aux angles. Endommagée d’une foudre, elles furent emportées pour alléger la tour, gravement compromise et indigente de restaurations, récemment conclus. Sur Place Garibaldi se trouve l’élégant porche de la Cathédrale. Il a été réalisé par les sculpteurs G.De Battista et A.Mancino, qui le réalisèrent en utilisant six colonnes en marbre supportant des arcs pointus en grès. L’intérieur, de forme basilical à trois nefs, est en style renaissance, et garde d’importantes œuvres d’art. On peut admirer le font baptismal de A.Gagini et, derrière celui-ci, une Icône en marbre realisé par Mancino et Vanello, qui ouvrent la nef gauche. Poursuivant, on peut admirer deux statues en bois de S.G.Battista et de S.Bartolomeo, de G.B.Li Volsi; une statue de F.Quattrocchi de S.Nicola. A la fin de la nef il y a la chapelle du S.Sacrement, décorée avec des incrustations de marbre précieux. Le presbytère est dominé par la toile de la Résurrection de Velasco et par le grand chœur en noix, sculpté par G. e S.Li Volsi de Nicosia. Dans la nef suivante il y a l’autel du Père de la Providence. Le crucifix en bois de 1600 est probablement de l’école de sculpteurs de Nicosia. Il est un objet de forte dévotion, ainsi que de grande et séculaire rivalité entre la Cathédrale et la Basilique S.M.Maggiore et de leurs quartiers. Ensuite, on peut admirer la Madonna della Vittoria, une statue en marbre de l’école de Gagini; quelques tableaux attribués à F.Randazzo de Nicosie, le Martyre de S.Placido de Patania; et une statue en bois de l’Addolorata, de F.Quattrocchi. Puis, on trouve un vide où on peut admirer le Groupe du Rédempteur et le tryptique de Gagini. En portant le regard au portail principal, on peut admirer le grand orgue sculpté et doré, de R.La Valle et C.Bonaiuto avec l’étui de S.Li Volsi, pendant que sur par la voûte la statue géante de S.Nicola de G.B.Li Volsi, entourée par les apôtres de A.Filingelli de Nicosia. Le salon capitulaire contient des œuvres notables, y compris de grands placards de 1700 richement sculptés, une statue de S.Nicolò de F.Quattrocchi et plusieurs tableaux: un de S.Eligio d’auteur inconnu; le Martyre de S.Bartolomeo de G.de Ribera, connu sous le nom de Spagnoletto; la Vierge et l’Enfant, S.Giovanni et S.Rosalia de P.Novelli; et le Martyre de S.Sebastiano de S.Rosa. Dans le même espace on peut admirer deux peintures sur bois qui représentent le couronnement de la Vierge et S.Girolamo. Elle viennent de l’ancien plafond en bois peint qui couvrait la Cathédrale maintenant cachées par un palier de maçonnerie de voûte en berceau avec des fresques des frères palermitains Manno dans la nef centrale et, dans les allées, les fresques faites par O.Tomaselli. Pour la rédaction du texte la bibliographie suivante a été utilisée: Contino N.(1990); D’Urso G.(1994); Gioco S.(1972). Soffitto ligneo della Cattedrale Au-dessus de la voûte de maçonnerie en pierre de la Cathédrale, il y a un magnifique plafond en bois entièrement peint. Il s’agit de la victime la plus illustre des reconstructions effectuées entre 1783 et 1810, pour la future destination de l’église en tant que Cathédrale de la ville. À cette occasion, un nouvel espace néoclassique a été créé et le plafond précieux a été caché par un baril de maçonnerie menant à la nef centrale, où il y a les fresques bibliques des frères Manno de Palerme et, aux allées latérales, fabriquées en 1906 par Onofrio Tomaselli. Après un siècle d’oubli, la ville a dû remercier le chercheur allemand Walther Leopold parce que l’homme avait retracé ce “trésor caché”, qui remonte probablement au début du XVe siècle et dont l’artiste est inconnu. Bien qu’il ait été complètement restauré, il reste presque inaccessible aux visiteurs et les gens attendent encore sa valorisation future. C’est un toit incliné à deux pentes d’environ 29 m de longueur et 6,50 m de largeur. Il est composé de 13 ouvertures avec 14 fermes reposant sur des étagères sculptées et peintes. Sur toute sa surface, il y a une décoration de tempera vives avec des couleurs brillantes. Quant à la décoration aniconique, dont la fonction est purement décorative, vous pouvez admirer des motifs géométriques et végétaux, des emblèmes et des inscriptions héraldiques. On les voit principalement dans la troisième portée du plafond, qui montre les lettres majuscules de l’alphabet gothique. En accordant une attention particulière à la décoration emblématique, vous pouvez admirer une grande variété de personnages et des motifs zoomorphes. Entre les premiers, vous pouvez principalement observer des portraits de dames et messieurs, mais aussi des chattes ailées, des scènes de lutte et du monde musical et religieux. Parmi eux, divers animaux tels que les volatiles, mais aussi les béliers, les lions, les éléphants, les cerfs et les lévriers. Ces derniers, se trouvent également sous forme de drôleries, avec les têtes de personnages barbus. Relativement peu, sont les représentations sacrées, par rapport aux profanes et qui décorent toute la coque et les coquilles latérales; deux exemples d’entre eux sont les deux peintures sur table conservées dans la Salle Capitulaire de la cathédrale, représentant le couronnement de la Vierge et de Saint Girolamo. Pour la rédaction du texte la bibliographie suivante a été utilisée: Contino N., Nicosia, Guida storico-turistica. Ass. Pro Loco, Nicosia 1990;
Basílica Catedral de S. Nicola – Techo de madera Dedicada a San Nicolás de Bari y erigida en la Catedral con un Toro por el Papa Pío VII el 17 de marzo de 1817, representa la creación más evocadora de Piazza Garibaldi. La fecha de realización es incierta. Un documento fechado 1305 indica la capilla de S. Nicolò del Piano. Reconstruida y ampliada en 1340, sufrió profundas alteraciones a fines de los años 1500 y, sobre todo, entre 1783 y 1810, en vista del destino de la Catedral. El campanario y el portal principal se conservan de la antigua construcción. Este último, insertado en la fachada principal adornado con un rosetón con decoraciones en zig-zag, muestra una rica ornamentación románica con hojas de acanto, perlas, puntas de diamante y cuerdas retorcidas, mientras que las estatuas de las Virtudes Cardinales, que descansan sobre zuecos leoninos. , son adiciones barrocas. También los capiteles, el frontón y el arquitrabe están ricamente tallados. El portal principal está flanqueado por el campanario, de unos 40 m de altura y dividido en tres pisos. El primero, con sus grandes arcos góticos, fue probablemente un puesto de avanzada árabe y una torre civil y solo después se unió a la iglesia. El segundo piso, construido entre 1393 y 1455, tiene elegantes ventanas, rosetones, columnas, pedestales, escudos y arabescos. Su interior servía como sala de reuniones y mantenía los tipos originales de pesos y medidas de la ciudad, que ahora se ven grabados en el exterior del ábside central. El tercer piso, con campanas y una esfera de reloj, fue construido en la segunda mitad del siglo XVI y tiene ventanas con arcos redondos. Todo el complejo termina con una terraza almenada, en el centro de la cual, a principios de 1600, se colocó una aguja cubierta con mayólica policromada y cuatro más pequeñas en las esquinas. Dañados por un rayo, fueron retirados para aligerar la torre, gravemente comprometidos y en necesidad de restauración, recién concluidos recientemente. El elegante pórtico domina la Piazza Garibaldi, obra de los escultores de la escuela Gagini G. De Battista y A. Mancino, quienes la esculpieron en 1489-90, utilizando seis columnas de mármol y arcos de piedra arenisca. El interior, con su forma basílica y tres naves, es de estilo renacentista y contiene importantes obras de arte. Una fuente bautismal de A. Gagini y un icono en mármol ejecutado por sus alumnos, Mancino y Vanello, abren el pasillo izquierdo. A continuación puedes admirar dos estatuas de madera de G.B. Li Volsi, S. Giovanni Battista y S. Bartolomeo y uno de F. Quattrocchi que representa a S. Nicola. Al final de la nave se encuentran las finas incrustaciones de mármol de la Capilla del Santísimo Sacramento. El presbiterio está dominado por el lienzo de Resurrección de Velasco y el coro de nogales, esculpido en 1622 por G. y S. Li Volsi. En el siguiente pasillo está el altar del Padre de la Providencia, un crucifijo de madera del siglo XVII de probable escuela nicosiana, objeto de una fuerte devoción y de rivalidades seculares entre la Catedral y la Basílica de S.M.Maggiore y sus respectivos barrios. Después, se puede admirar la Madonna della Vittoria, una estatua de mármol de la escuela Gagini, algunas pinturas atribuidas a F. Randazzo (la Madonna del Soccorso, la Sagrada Familia y la Inmaculada Concepción), el martirio de S.Placido, obra de la Patanìa del 1824, el Addolorata, estatua de madera de F. Quattrocchi y finalmente el “Gruppo del Redentore” de Gagini. Mirando hacia arriba, sobre la puerta principal se puede ver el gran órgano tallado y dorado, construido por R. La Valle y C. Bonaiuto, con la custodia de S. Li Volsi, mientras que en la bóveda, la gigantesca estatua de S. Nicolò. (m 4.50) de GB Li Volsi, rodeado por los apóstoles de A. Filingelli. La Casa Capitular también alberga obras notables, que incluyen grandes armarios ricamente esculpidos del siglo XVIII, una estatua de San Nicolás de F. Quattrocchi y varios lienzos: un S. Eligio de 1535 de un autor desconocido; el martirio de S. Bartolomeo por G. de Ribera llamado “Spagnoletto”; la Virgen con el Niño, S. Giovanni y S. Rosalia por P. Novelli y el martirio de S. Sebastiano di S. Rosa. En la misma sala hay dos pinturas en madera que representan la Coronación de la Virgen y San Jerónimo, provenientes del antiguo techo de madera pintada de la Catedral (ver hoja) ahora oculto por una bóveda de mampostería pintada al fresco por los hermanos Manno en la nave central y De O. Tomaselli en los laterales. Se utilizó la siguiente bibliografía para la redacción del texto: Contino N., Nicosia, Guía histórico-turístico. Asociación Pro Loco, Nicosia 1990; D’Urso G., La Catedral de Nicosia. Cuadernos de viaje, Club Kiwanis, Nicosia 1994, Juego S., Diócesis de Nicosia. Escuela Salesiana del Libro, Catania 1972. De Francisco G., El techo pintado de la Catedral de Nicosia, Enna 1997; Juego S., Nicosia Diócesis. Escuela Salesiana del Libro, Catania 1972. Techo de madera de la catedral. Sobre la bóveda de mampostería actual de la Catedral hay un maravilloso techo de madera con vigas enteramente pintado. Esta es la víctima más ilustre de las reconstrucciones realizadas entre 1783 y 1810, en vista del destino de la Catedral. En esta circunstancia, se creó una nueva espacialidad neoclásica y el valioso techo se ocultó con una bóveda de cañón de mampostería, en la nave central, los frescos bíblicos de los hermanos Manno, Palermo y, en los pasillos laterales, los realizados en 1906 por Onofrio. Tomaselli. Después de un siglo de olvido, es al erudito alemán Walther Leopold a quien la ciudad de Nicosia debe el mérito de haber redimido este “tesoro escondido”, que probablemente data de principios del siglo XV y de autores desconocidos. Aunque ha sido completamente restaurado, todavía es casi inaccesible para el público y está a la espera de su próxima explotación y uso. Es un techo de dos peldaños que se extiende por aproximadamente 29 m de largo y 6,50 m de ancho y está formado por 13 vanos bordeados por 14 cerchas que descansan en estantes tallados y pintados. En toda la superficie hay una decoración al temple muy animada con colores claros y brillantes. En cuanto a la decoración anicónica, cuya función es puramente decorativa, es posible observar motivos geométricos y vegetales, emblemas heráldicos e inscripciones, claramente evidentes sobre todo en el III período ocupado por las letras mayúsculas del alfabeto gótico. Teniendo en cuenta la decoración icónica, se puede admirar una rica variedad de personajes y motivos zoomorfos. Entre los primeros, en su mayoría retratos de damas y caballeros, pero también con querubines alados, escenas de lucha, del mundo musical y religioso, entre los últimos, varios animales enfrentados o inclinados, especialmente aves, pero también carneros, leones, elefantes, ciervos y los galgos. Estos últimos también están presentes en forma de drôleries, con cabezas formadas por personajes barbudos. Las representaciones sagradas, en clara minoría con respecto a las profanas, decoraron todo el casco y las conchas laterales y dos ejemplos están representados por las dos pinturas en el panel que se encuentran en la sala capitular de la Catedral, que representan a la Coronación de la Virgen y San Jerónimo. Se ha utilizado la siguiente bibliografía para la preparación del texto: Contino N., Nicosia, guía histórico-turístico. Asociación Pro Loco, Nicosia 1990;
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