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Palazzo di Città
Il Palazzo di Città occupa l’intero lato orientale di piazza Garibaldi. È nato come sede del governo della città perché Nicosia fin dal periodo normanno è stata quasi sempre una città demaniale, cioè libera, non soggetta ad alcun feudatario, ma appartenente al demanio regio e, in quanto tale, si auto amministrava eleggendo ogni anno un consiglio (dov’erano rappresentate le varie classi sociali), i giurati (cioè gli assessori del tempo) e un sindaco, che era un ambasciatore, cioè un rappresentante della città preso il viceré e il parlamento di Palermo. Per ospitare i vari uffici, i giurati fecero costruire questo edificio già forse nel ‘400/’500.

È di stile dorico, evidente soprattutto nel maestoso prospetto asciutto e severo. È diviso in due ordini: il primo presenta un grande portale in bugnato con arco a tutto sesto e lesene sempre in bugnato; il secondo è segnato da balconi con timpani curvilinei, e triangolare ma quello centrale si distingue per il frontone triangolare. La facciata si conclude con un grande timpano dove è incastonato un antico orologio meccanico che segnava le ore e, a mezzogiorno e a mezzanotte batteva cento colpi. L’interno si articola attorno ad un elegante atrio a due elevazioni sopra il pianterreno, di stile neoclassico, illuminato da un grande lampadario in ferro battuto (che pende da un lucernario) è sostenuto, sulla parete di fondo, da un elegante loggiato a 3 piani.
Dall’atrio una larga scala a tenaglia conduce ai 2 piani superiori, dove sono ubicati gli uffici comunali, collegati fra loro da ballatori esterni su cui si aprono le varie porte.
A pian terreno, varcato il grande portale, la volta del vestibolo presenta un’affresco con lo stemma di Nicosia: una croce bianca in campo rosso con la sigla R.B.C.I. (Regia Baronia Casaleni Inferiori), sormontata dalla corona di barone. Ai lati del vestibolo si aprono, da un lato, i locali del Circolo di cultura (un tempo Circolo dei Nobili); dall’altro l’Ufficio turistico e sede della Pro Loco di Nicosia. In fondo, a destra, sotto le arcate, un tempo vi erano le prigioni per le brevi detenzioni.
Al primo piano vi sono l’Aula consiliare, con i seggi in legno massiccio e la volta affrescata con vari stemmi, il Gabinetto del sindaco con la volta in stile liberty e, dall’altro lato, gli uffici della segreteria comunale. Un tempo gli uffici erano tutti concentrati in questo palazzo, ma negli ultimi decenni sono stati decentrati in altri edifici appositamente costruiti in via Bernardo Di Falco
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Il Palazzo di Città occupa l’intero lato orientale di piazza Garibaldi. È nato come sede del governo della città perché Nicosia fin dal periodo normanno è stata quasi sempre una città demaniale, cioè libera, non soggetta ad alcun feudatario, ma appartenente al demanio regio e, in quanto tale, si auto amministrava eleggendo ogni anno un consiglio (dov’erano rappresentate le varie classi sociali), i giurati (cioè gli assessori del tempo) e un sindaco, che era un ambasciatore, cioè un rappresentante della città preso il viceré e il parlamento di Palermo. Per ospitare i vari uffici, i giurati fecero costruire questo edificio già forse nel ‘400/’500.
Nel ‘700 decisero di ristrutturarlo ed ingrandirlo e, dopo aver interpellato qualche altro architetto, affidarono il progetto a Salvatore Attinelli, architetto ufficiale del senato palermitano.
I lavori incominciarono nel 1793 ma, nel 1852, non erano ancora finiti. Lo testimonia lo storico gesuita Alessio Narbone che visitò la città per rielaborare la “Nicosia illustrata” del barone Giuseppe Beritelli, ultimata nel 1811 e rimasta inedita e poi pubblicata nel 1852, con il contributo del Comune, sotto il titolo Notizie Storiche di Nicosia compilate da Giuseppe Beritelli e La Via barone di Spataro riordinate e continuate per Alessio Narbone. Comunque, già in quel periodo, dice il Narbone che vi si <>. Ma già, come documentato dal liber gratiarum civitatis Nicoxiae (Libro delle Grazie della città di Nicosia), nei secoli precedenti vi avevano sede gli uffici demaniali.
È di stile dorico, evidente soprattutto nel maestoso prospetto asciutto e severo. È diviso in due ordini: il primo presenta un grande portale in bugnato con arco a tutto sesto e lesene sempre in bugnato; il secondo è segnato da balconi con timpani curvilinei, e triangolare ma quello centrale si distingue per il frontone triangolare. La facciata si conclude con un grande timpano dove è incastonato un antico orologio meccanico che segnava le ore e, a mezzogiorno e a mezzanotte batteva cento colpi. L’interno si articola attorno ad un elegante atrio a due elevazioni sopra il pianterreno, di stile neoclassico, illuminato da un grande lampadario in ferro battuto (che pende da un lucernario) è sostenuto, sulla parete di fondo, da un elegante loggiato a 3 piani.
Dall’atrio una larga scala a tenaglia conduce ai 2 piani superiori, dove sono ubicati gli uffici comunali, collegati fra loro da ballatori esterni su cui si aprono le varie porte.
A pian terreno, varcato il grande portale, la volta del vestibolo presenta un’affresco con lo stemma di Nicosia: una croce bianca in campo rosso con la sigla R.B.C.I. (Regia Baronia Casaleni Inferiori), sormontata dalla corona di barone. Ai lati del vestibolo si aprono, da un lato, i locali del Circolo di cultura (un tempo Circolo dei Nobili); dall’altro l’Ufficio turistico e sede della Pro Loco di Nicosia. In fondo, a destra, sotto le arcate, un tempo vi erano le prigioni per le brevi detenzioni.
Al primo piano vi sono l’Aula consiliare, con i seggi in legno massiccio e la volta affrescata con vari stemmi, il Gabinetto del sindaco con la volta in stile liberty e, dall’altro lato, gli uffici della segreteria comunale. Un tempo gli uffici erano tutti concentrati in questo palazzo, ma negli ultimi decenni sono stati decentrati in altri edifici appositamente costruiti in via Bernardo Di Falco.
Bibliografia
Giuseppe Beritelli – Alessio Narbone, Notizie storiche di Nicosia, Palermo 1852
Nino Contino, Nicosia. Guida storico turistica, Papiro ed. 1990, e ricerche personali
The City Palace occupies the entire eastern side of Piazza Garibaldi. It was born as the seat of the city government because Nicosia – since the Norman period – was almost always a state-owned city, that is free, not subject to any feudal lord, but belonging to the royal demon and, as such, self-administered itself by electing each year a council (where the various social classes were represented), the jurors (ie the councilors of the time) and a “mayor” (mayor), who was an ambassador, that is, a representative of the city taken the viceroy and the parliament of Palermo. To house the various offices, the jurors built this building perhaps already in the ‘400 /’ 500. In the eighteenth century they decided to renovate and enlarge it and, after consulting some other architect, they entrusted the project to Salvatore Attinelli, official architect of the Palermo senate. Work began in 1793 but, in 1852, it was not yet finished. This is testified by the Jesuit historian Alessio Narbone who visited the city to rework the “Nicosia illustrata” by Baron Giuseppe Beritelli, completed in 1811 and unpublished and then published in 1852, with the contribution of the Municipality, under the title Nicosia Historical News compiled by Giuseppe Beritelli and La Via barone di Spataro rearranged and continued for Alessio Narbone. However, already at that time, says the Narbone who was gathering the senate, the decurational council, and the other magistrates >>. But already, as documented by the liber gratiarum civitatis Nicoxiae (Book of Graces of the city of Nicosia), in previous centuries the state offices were located. It is of Doric style, evident above all in the majestic dry and severe façade. It is divided into two orders: the first has a large ashlar portal with a round arch and always ashlar pilasters; the second is marked by balconies with curvilinear, and triangular, but the central one is distinguished by the triangular pediment. The façade ends with a large tympanum with an ancient mechanical clock that marked the hours and, at midday and at midnight, beat 100 shots. The interior is articulated around an elegant two-level atrium above the ground floor, in a neoclassical style, “lit” by a large wrought-iron chandelier (which hangs from a skylight) supported on the back wall by an elegant loggia to 3 floors. From the atrium a large pincer staircase leads to the 2 upper floors, where the municipal offices are located, connected to each other by external dancers on which the various doors open. On the ground floor, crossing the great portal, the vault of the vestibule presents the fresco with the coat of arms of Nicosia: a white cross on a red field with the initials R.B.C.I. (Regia Baronia Casaleni Inferiori), surmounted by the crown of a baron. On the sides of the vestibule open, on the one hand, the premises of the Cultural Circle (once Circolo dei Nobili); from the other the Tourist Office and seat of the Pro Loco of Nicosia. At the end, on the right, under the arches, once there were prisons for short detentions. On the 1st floor there are the Council Chamber, with the seats in solid wood and the vault frescoed with various coats of arms, the Mayor’s Cabinet with the liberty style vault and, on the other side, the offices of the municipal secretariat. Once the offices were all concentrated in this building, but in the last few decades they have been decentralized to other purpose-built buildings in via Bernardo Di Falco.
Bibliography
Giuseppe Beritelli – Alessio Narbone, Historical news from Nicosia, Palermo 1852
Nino Contino, Nicosia. Historical tourist guide, Papyrus ed. 1990, and personal research
Das Rathaus nimmt die gesamte Ostseite der Piazza Garibaldi ein. Es wurde als Sitz der Stadtverwaltung errichtet, da Nikosia seit der normannischen Zeit fast immer eine Staatsstadt war, d. h. frei, keinem Feudalherren unterworfen, sondern königlichem Staatseigentum angehörend. Als solche verwaltete sie sich selbst, indem sie jedes Jahr einen Rat (in dem die verschiedenen sozialen Schichten vertreten waren), die Geschworenen (die damaligen Beisitzer) und einen Bürgermeister wählte, der ein Botschafter war, d. h. ein Vertreter der Stadt aus dem Vizekönig und dem Parlament von Palermo. Um die verschiedenen Ämter unterzubringen, ließen die Geschworenen dieses Gebäude vermutlich bereits im 15./16. Jahrhundert errichten.
Im 18. Jahrhundert beschlossen sie, es zu renovieren und zu erweitern. Nach Rücksprache mit anderen Architekten betrauten sie Salvatore Attinelli, den offiziellen Architekten des Senats von Palermo, mit dem Projekt.
Die Arbeiten begannen 1793, waren aber 1852 noch nicht abgeschlossen. Das bezeugt der Jesuitenhistoriker Alessio Narbone, der die Stadt besuchte, um das 1811 fertiggestellte, aber unveröffentlichte „Illustrierte Nikosia“ von Baron Giuseppe Beritelli zu überarbeiten, das 1852 mit Unterstützung der Stadt unter dem Titel Notizie Storiche di Nicosia compilate da Giuseppe Beritelli e La Via barone di Spataro riordine e continuate per Alessio Narbone veröffentlicht wurde. Narbone sagt jedoch, dass es bereits zu dieser Zeit <> gab. Wie das Liber gratiarum civitatis Nicoxiae (Gnadenbuch der Stadt Nikosia) dokumentiert, befanden sich dort bereits in den Jahrhunderten zuvor die staatlichen Ämter. Das Gebäude ist im dorischen Stil gehalten, was vor allem an der majestätischen, trockenen und strengen Fassade zu erkennen ist. Es ist in zwei Ordnungen gegliedert: Die erste besitzt ein großes Quadersteinportal mit Rundbogen und ebenfalls Quadersteinpilastern; die zweite ist durch Balkone mit geschwungenen Tympanons gekennzeichnet und dreieckig, wobei der mittlere durch den dreieckigen Giebel charakterisiert ist. Die Fassade endet mit einem großen Tympanon, in dem eine antike mechanische Uhr angebracht ist, die die Stunden anzeigte und mittags und um Mitternacht hundert Schläge schlug. Der Innenraum ist um ein elegantes Atrium mit zwei Fassaden über dem Erdgeschoss im neoklassizistischen Stil gegliedert, das von einem großen schmiedeeisernen Kronleuchter (der von einem Oberlicht hängt) beleuchtet und an der Rückwand von einer eleganten dreistöckigen Loggia getragen wird.
Vom Atrium führt eine große Zangentreppe in die beiden oberen Stockwerke, in denen sich die Gemeindebüros befinden, die durch Außengalerien miteinander verbunden sind, auf die sich die verschiedenen Türen öffnen.
Im Erdgeschoss, nach dem großen Portal, zeigt das Gewölbe des Vestibüls das Fresko mit dem Wappen von Nikosia: ein weißes Kreuz auf rotem Grund mit den Initialen R.B.C.I. (Regia Baronia Casaleni Inferiori), darüber die Baronskrone. An den Seiten des Vestibüls befinden sich auf der einen Seite die Räume des Kulturclubs (ehemals Adelsclub), auf der anderen das Fremdenverkehrsamt und der Hauptsitz der Pro Loco von Nikosia. Hinten rechts, unter den Bögen, befanden sich einst Gefängnisse für kurze Inhaftierungen.
Im ersten Stock befinden sich der Ratssaal mit Massivholzbänken und einem mit verschiedenen Wappen bemalten Gewölbe, das Bürgermeisterbüro mit einem Jugendstilgewölbe und auf der anderen Seite die Büros des Gemeindesekretärs. Einst waren alle Büros in diesem Gebäude konzentriert, doch in den letzten Jahrzehnten wurden sie dezentralisiert und in andere, eigens dafür errichtete Gebäude in der Via Bernardo Di Falco verlegt.
Bibliographie
Giuseppe Beritelli – Alessio Narbone, Notizie storiche di Nicosia, Palermo 1852
Nino Contino, Nicosia. Historischer Reiseführer, Papiro-Hrsg. 1990, und eigene Recherchen
L’hôtel de ville occupe tout le côté est de la place Garibaldi. Il est né comme siège du gouvernement de la ville car, depuis l’époque normande, Nicosie a presque toujours été une ville d’État, c’est-à-dire libre, indépendante de tout seigneur féodal, mais appartenant au domaine royal. À ce titre, elle s’auto-administrait en élisant chaque année un conseil (où étaient représentées les différentes classes sociales), les jurés (c’est-à-dire les assesseurs de l’époque) et un maire, ambassadeur, c’est-à-dire représentant de la ville choisi parmi le vice-roi et le parlement de Palerme. Pour abriter les différents bureaux, les jurés firent construire ce bâtiment probablement dès les années 1400/1500.
Au XVIIIe siècle, ils décidèrent de le rénover et de l’agrandir et, après consultation d’autres architectes, ils confièrent le projet à Salvatore Attinelli, architecte officiel du Sénat de Palerme.
Les travaux commencèrent en 1793, mais n’étaient pas encore terminés en 1852. Français Ceci est attesté par l’historien jésuite Alessio Narbone qui a visité la ville pour retravailler la « Nicosie illustrée » du baron Giuseppe Beritelli, achevée en 1811 et restée inédite, puis publiée en 1852, avec la contribution de la municipalité, sous le titre Notizie Storiche di Nicosia compilate da Giuseppe Beritelli e La Via barone di Spataro riordine e continuate per Alessio Narbone. Cependant, déjà à cette époque, Narbone dit qu’il y avait <>. Mais déjà, comme le documente le liber gratiarum civitatis Nicoxiae (Livre des Grâces de la ville de Nicosie), au cours des siècles précédents, les bureaux de l’État y étaient situés. Il est de style dorique, visible surtout dans la majestueuse façade sèche et sévère. Il est divisé en deux ordres : le premier présente un grand portail en pierre de taille avec un arc en plein cintre et des pilastres également en pierre de taille ; Le second est marqué par des balcons aux tympans curvilignes et triangulaires, tandis que le balcon central se distingue par son fronton triangulaire. La façade se termine par un grand tympan où est installée une ancienne horloge mécanique qui marquait les heures et sonnait cent coups à midi et minuit. L’intérieur s’articule autour d’un élégant atrium à deux niveaux au-dessus du rez-de-chaussée, de style néoclassique, éclairé par un grand lustre en fer forgé (suspendu à une lucarne) et soutenu, sur le mur du fond, par une élégante loggia à trois niveaux.
De l’atrium, un grand escalier en tenaille mène aux deux étages supérieurs, où se trouvent les bureaux municipaux, reliés entre eux par des galeries extérieures sur lesquelles s’ouvrent les différentes portes.
Au rez-de-chaussée, après avoir franchi le grand portail, la voûte du vestibule présente la fresque aux armoiries de Nicosie : une croix blanche sur fond rouge avec les initiales R.B.C.I. (Regia Baronia Casaleni Inferiori), surmontée de la couronne du baron. Sur les côtés du vestibule, d’un côté se trouvent les salles du Club culturel (autrefois le Club des nobles) ; de l’autre, l’Office de tourisme et le siège du Pro Loco de Nicosie. Au fond, à droite, sous les arcades, se trouvaient autrefois des prisons pour les courtes détentions.
Au premier étage se trouvent la salle du conseil, avec ses sièges en bois massif et sa voûte ornée de fresques ornées de divers blasons, le cabinet du maire avec sa voûte Art nouveau et, de l’autre côté, les bureaux du secrétaire municipal. Autrefois, les bureaux étaient tous concentrés dans ce bâtiment, mais ces dernières décennies, ils ont été décentralisés dans d’autres bâtiments construits spécifiquement via Bernardo Di Falco.
Bibliographie
Giuseppe Beritelli – Alessio Narbone, Notizie storiche di Nicosia, Palerme 1852
Nino Contino, Nicosie. Guide touristique historique, éd. Papiro. 1990, et recherche personnelle
El palacio de la ciudad ocupa todo el lado este de la Piazza Garibaldi. Nació como sede del gobierno de la ciudad porque Nicosia, desde el período normando, era casi siempre una ciudad de propiedad estatal, que es gratuita, no está sujeta a ningún señor feudal, sino que pertenece al demonio real y, como tal, se autoadministra al elegir cada año. un consejo (donde estaban representadas las diversas clases sociales), los jurados (es decir, los concejales de la época) y un “alcalde” (alcalde), que era un embajador, es decir, un representante de la ciudad que tomó el virrey y el parlamento de Palermo. Para albergar las diferentes oficinas, los jurados construyeron este edificio tal vez ya en el ‘400 /’ 500. En el siglo XVIII decidieron renovarlo y ampliarlo y, tras consultar con otro arquitecto, confiaron el proyecto a Salvatore Attinelli, arquitecto oficial del Senado de Palermo. El trabajo comenzó en 1793 pero, en 1852, aún no estaba terminado. Así lo atestigua el historiador jesuita Alessio Narbone, quien visitó la ciudad para volver a trabajar en la “Nicosia illustrata” del barón Giuseppe Beritelli, completado en 1811 y no publicado, y luego publicado en 1852, con la contribución del Municipio, bajo el título Noticias históricas de Nicosia compilada por Giuseppe Beritelli y La Via barone di Spataro se reorganizaron y continuaron para Alessio Narbone. Sin embargo, ya en ese momento, dice el Narbone que estaba reuniendo el Senado, el Consejo Decuracional y los otros magistrados >>. Pero ya, como lo documentó liber gratiarum civitatis Nicoxiae (Libro de Gracias de la ciudad de Nicosia), en siglos anteriores se ubicaron las oficinas estatales. Es de estilo dórico, evidente sobre todo en la majestuosa fachada seca y severa. Se divide en dos órdenes: la primera tiene un gran portal de sillería con un arco redondo y pilastras siempre sillar; el segundo está marcado por balcones con curvilínea y triangular, pero el central se distingue por el frontón triangular. La fachada finaliza con un gran tímpano con un antiguo reloj mecánico que marca las horas y, al mediodía y a la medianoche, supera los 100 disparos. El interior está articulado alrededor de un elegante atrio de dos niveles sobre la planta baja, en un estilo neoclásico, “iluminado” por una gran araña de hierro forjado (que cuelga de un tragaluz) apoyada en la pared posterior por una elegante logia A 3 PISOS. Desde el atrio, una gran escalera de pinza conduce a los 2 pisos superiores, donde se ubican las oficinas municipales, conectadas entre sí por bailarines externos en los que se abren las diversas puertas. En la planta baja, cruzando el gran portal, la bóveda del vestíbulo presenta el fresco con el escudo de armas de Nicosia: una cruz blanca sobre un campo rojo con las iniciales R.B.C.I. (Regia Baronia Casaleni Inferiori), coronada por la corona de un barón. A los lados del vestíbulo se abren, por un lado, las instalaciones del Círculo Cultural (una vez Circolo dei Nobili); Desde el otro la Oficina de Turismo y sede del Pro Loco de Nicosia. Al final, a la derecha, debajo de los arcos, una vez hubo prisiones por breves detenciones. En el 1er piso se encuentran la Cámara del Consejo, con los asientos en madera maciza y la bóveda al fresco con varios escudos de armas, el Gabinete del Alcalde con la bóveda de estilo de la libertad y, en el otro lado, las oficinas de la secretaría municipal. Una vez que todas las oficinas se concentraron en este edificio, pero en las últimas décadas se han descentralizado a otros edificios especialmente diseñados en Bernardo Di Falco.
Bibliografía Giuseppe Beritelli – Alessio Narbone, Noticias históricas de Nicosia, Palermo 1852
Nino Contino, Nicosia. Guia turistica historica, papiro ed. 1990, y la investigación personal.
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